1 piani di Glamorgan naufragano. 123 I colloqui però ebbero presto una fine inattesa. Il trattato con Glamorgan venne cioè a cognizione del parlamento inglese. Alla metà d’ottobre 1645 l’arcivescovo titolare di Tuam, in occasione di una scaramuccia, era rimasto ucciso e nella sua carrozza s’era trovata una copia della convenzione. Allora Ormond, per salvare le apparenze, fece arrestare il conte.1 Ma Carlo I scrisse ad ambedue le Camere il falso, asserendo di non aver mai dato a Glamorgan altro potere che quello di arruolare truppe, e nessun permesso di trattare senza che ne fosse informato Ormond; che egli non riconosceva nessun accordo coi cattolici irlandesi, e d’aver dato l’ordine a Dublino di aprire l’istruttoria contro Glamorgan. Quando Ormond gli ricordò gli ampi poteri che egli aveva dato al conte di Glamorgan, il re rispose di non sovvenirsene; essere possibile che egli abbia accreditato Glamorgan presso gli Irlandesi, costui però non poteva trattare senza informarne prima Ormond.2 Glamorgan, nel momento in cui il re scriveva in questi termini al parlamento, era già stato rilasciato dalla sua prigionia dietro cauzione. A sua giustificazione pubblicò una clausola segreta del trattato, la quale diceva che il re non sarebbe stato legato di più di quello che egli stesso avrebbe voluto. Glamorgan continuò a trattare anche adesso col nunzio. Le conversazioni dei due si volgevano attorno a un progetto di pace che Kenelm Digby, inviato della regina Enrichetta, aveva concordato con Innocenzo X.3 L’abbozzo esigeva per gli Irlandesi pieno ristabilimento del pubblico esercizio di culto, restituzione dei beni ecclesiastici, un parlamento irlandese indipendente, accesso dei cattolici a tutti gli uffici. Al re veniva assicurata una contribuzione annua in danaro, ed anche per i cattolici d’Inghilterra veniva richiesta la libertà religiosa. Glamorgan si lasciò indurre a ritirare, di fronte alla proposta papale, il suo proprio progetto;4 anzi egli voleva perfino recarsi a Roma per esporre al papa la situazione irlandese.5 Senonchè le trattative con Glamorgan e col Consiglio supremo non poterono condurre ad un risultato decisivo, perchè Rinuccini non aveva in mano il testo originale dell’abbozzo del Digby, e il Consiglio supremo, contro tutti gli argomenti in contrario del nunzio,8 insisteva a voler concludere la pace prima dell’arrivo della formula papale.7 * Kinuecini il 1° gennaio 1646, in Aiazzi 85; Bellesiieim II 424 s.; Lixgard X 167. * Lixgard X 171».; cfr. 408-419, ove sono messe assieme le prove per la doppiezza di Carlo. * Aiazzi 459 ss., 462 s.; cfr. 96. * Ivi 94 s.; cfr. 91. 5 Ivi 159; Gardixer II 421. * Aiazzi 99. ’ Ivi 98. t