Cristina fa la sua abiura nel Natalo ilei 1354. 347 ; -ichè si vedeva molto a malincuore il distaccarsi dell’ultimo _ rmoglio della casa dei Wasa. Si cercò di ritardare più che fosse j ssibile la partenza di Cristina, ma a lei il terreno bruciava sntto i piedi. Non un momento di più essa voleva rimanere in un • se, nel quale «la venerazione del papa apparteneva ai peccati imperdonabili ».l La sorveglianza dei suoi sudditi le era più molesta che mai. Col motto di Virgilio: Viam fata invenient (il destino in-¡ i herà la via) essa abbandonò come in fuga e in vesti maschili 1 sua patria, per attraversare in incognito la Danimarca, giun-•ndo ad Amburgo e di là per Münster e Deventer in Anversa, ove iunse nell’agosto 1654 e riprese gli abiti femminili.* Nonostante tutte le precauzioni, la notizia del suo imminente i ssaggio alla Chiesa cattolica aveva raggiunto una diffusione •tnpre maggiore. Essa stessa però pensava di tener ancora sempre • culto il suo proposito. Quando nella notte del Natale 1651 sa fece professione di fede cattolica a Bruxelles nelle mani del domenicano Guemes, ciò avvenne nella cappella privata del luogotenente arciduca Leopoldo, alla presenza di solo pochi condenti, t ra i quali, Pimentel, che era ritornato dalla Spagna come mbasciatore straordinario.3 Anche in seguito essa tenne nascosta "il tutta cura la sua conversione: solo in segreto assisteva alla Messa e riceveva la Santa Comunione: evitava però anche tutto nello che potesse venire interpretato come professione di prote-•tntesimo. In seguito a ciò sorse la diceria che essa non ere-esse a niente e fosse atea. Questa opinione trovò alimento nei -'•oi liberi e spesso molto irriflessivi discorsi, coi quali cercava di nascondere la sua vera fede. Questo segretume, benché ora dimorasse in paese cat tolico, veva la sua ragione nella paura che Carlo Gustavo, appena divenuta nota la sua conversione, si vedesse costretto dall’indigna-/.ione degli svedesi a trattenere la sua indennità annua. Perciò casa cercava di ottenere l’immediato pagamento di una somma ili Hquidazione che si proponeva di deporre in luogo sicuro. Di fiò essa avvertì il re di Spagna pregandolo di dare notizia della uà conversione ad Alessandro VII nel frattempo divenuto papa.4 tl fatto che essa si appoggiava strettamente alla Spagna, ed altre impressioni irriflessive di Cristina, amareggiarono straordinaria- 1 Parole di Cristina nella sua lettera al Papa 5 novembre 1655 in Palla -vicixo I 361. * Vedi Graubrt II 7 Wiktz 10 xlvii. * Vedi la lettera originale di I. B. Gikmks al suo generale deU’ordine, nella quale chiede licenza di poter restate confessore della regina (Archivio greto pontificio, Mitcrll. I 19). Cfr. la Relazione di Maline« loc. c*t-, 258; Pallavìci.vo 1 353 8.; GRALERT II 15. 4 Vedi Palla vicino I 354 s.