340 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo IL dell’Europa media e meridionale: a tale scopo non risparmiò né sacrifìci, nè danaro nè fatiche. Isacco Vossius, Gabrielle Nan.ié e Niccolò Heinsius raccolsero in Francia, nei Paesi Bassi e in Italia manoscritti e libri rari per la sua biblioteca. Essa fece comprare anche gemme, monete e statue antiche. A Roma vernini, mandati appositi emissari per riavere documenti ed atti sve-le era impartita dal dottor Giovanni Mathia, uomo mite e nobile, eh»- non era però un pedagogo. Oltre ciò Cristina dovette assistere fino da bambina alle prediche dei predicanti, che però le garba remo così poco da farle nutrire, a lei che pur era di natura religiosa, una repugnanza contro alcune dottrine luterane che le sembravano «indegne di Dio».4 Caratteristico per la sua maturità spirituale è quello che racconta essa stessa sul suo scetticisni" «Quello che più di ogni altra cosa mi confermò nella mia mi scredenza, si legge in un frammento recentemente scoperto della sua autobiografia, fu un incidente che accadde nel mio settime anno di vita. Quando assistetti per la prima volta nella mia vit ad una predica sul giudizio finale, il predicatore descrivendo con enfasi esagerata quest’ultima catastrofe, m'infuse un cosi terribile spavento che ritenni tutto perduto. Mi misi in mente che cielo e terra, nella loro rovina, mi avrebbero schiacciato. Co- 1 Cfr. Graubrt I 253, 266 s., 372 s., 4C0 s. 1 - * Jo ferois mon possible de desrober quelques heures pour les passer dans inon cabinet en conversion des morts qui me rendent la rie au lieu qi>' les virants me donnent a tout moment la mort », lettera presso Wiesei.gR*:s 65 s. * Vedi Arckenholtz I 33; Grauert I 78, II 28. * Vedi Arckenuoltz III 209. Soll’autentioità del pæso vedi Graüehï H 23 nota 62.