Difficoltà e risultati dei Giansenisti. 165 (lagnò alla sua causa, era favorevole al partito,1 invece il principe Enrico di Condè, dietro l’intervento di Vincenzo de Paoli, si consigliò col nunzio e col cancelliere Séguier sulle misure da prendersi contro la nuova dottrina.2 Il Mazzarino aveva poco senso per le questioni religiose. Egli badava a mantenersi al suo posto, cercava perciò di essere in buon termini con tutti i partiti e di sfruttare l'uno contro l’altro. Anche Patteggiamento dei vescovi non era del tutto chiaro. Il controversista Francesco d’Abra de Raconis poteva invero scrivere che di fronte a 16 vescovi e a 20 dottori che avevano lodato il libro sulla Comunione dell’Arnauld, stavano 100 vescovi e 200 dottori che lo disapprovavano.* Ma è tuttavia caratteristico per la confusione delle opinioni il fatto, che l’arcivescovo di Auch tuttora nel 1645, con tutti i 10 vescovi della sua provincia ecclesiastica, abbia ordinato che tutti i sacerdoti predicassero al popolo la dottrina dell’Arnauld sulla Comunione Frequente.4 Parecchi degli alti prelati erano anche prevenuti in favore di Petrus Aurelius e, con ciò, per la cerchia del pensiero del Saint-Cyran, perchè egli si presentava come difensore dei diritti dei vescovi contro i religiosi. In genere la Francia era allora attraversata da un movimento che si proponeva di limitare i privilegi degli Ordini a favore dei preti secolari. I « Discepoli di sant’Agostino » seppero molto abilmente far servire ai propri scopi questa corrente dei tempi.5 Fra i dotti, i professori più anziani della Sorbona, al tempo della elezione di Innocenzo X, erano ancora tutti contro Giansenio, ma la splendida fama del giovanile Arnauld itili guadagnava tra le file dei più giovani un numero sempre crescente di fautori.6 Anche i parroci di Parigi, intorno a questo tempo, si mostravano poco inclini alle innovazioni. Onde guadagnare le masse, il partito trovò anzitutto necessario di portare un giansenista capace in una parrocchia distinta di Parigi. Ciò gli riuscì. Il parroco Hilerin di Saint-Merry era tormentato dagli scrupoli di non essersi fatto prete per vera vocazione; Arnauld e De Barcos lo persuasero che per lui era meglio rinunciare alla sua parrocchia. 1 Rapin I 41. s Ivi 40. * Arnauld, Œuvres XVI xlix. 4 Ivi XXVI xxxm. 5 Rapin, Móni. I 343 s. i L’on peut dire que ce fut, de toutes leur intrigues, celle qui leur réussit le mieux » (ivi 344). « Ce fut, à proprement parler l’intrigue des Jansénistes, qui mit en vogue cet esprit de paroisse qui régna depuis si fort à Paris, par où les curée devinrent si importants qu’ils se firent redouter des grands, respecter des petits, considérer de tout le monde» (Ivi 485). ' « La jeunesse [alla Facoltà] court impunément après ces nouveautés, » dice nel 1646 il gesuita Pintherau ai più vecchi dottori, in Prunel, La renaissance cath. en France au xvii siècle, Parigi 1921, 285.