482 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo V. sfece tutti questi desideri con la sua Costituzione del 15 febbraio 1665.1 Da parte dei vescovi si tennero due riunioni; essi ringraziarono il Papa e decisero di eseguire la bolla. Arnauld fu subito in armi con tre memoriali, due per i vescovi e un terzo per i magistrati.2 Per questi ultimi egli rilevava che la bolla proibiva di modificare le loro disposizioni, che essa supponeva perciò la infallibilità pontifìcia e quindi non doveva venir accolta.3 Questo spauracchio non fece però nessun impressione sul re, il quale il 29 aprile 1665 fece registrare la bolla nel parlamento.4 L’accettazione della bolla però non si compì senza che il gallicanismo levasse un’altra volta ed energicamente la testa. Le modificazioni al Breve, come era stato mandato originariamente. vennero desiderate perchè al Papa si contestava il diritto di ordinare qualche cosa in Francia con semplici decreti non registrati e di giudicare su vescovi senza processo.5 Nella seduta del parlamento sulla Costituzione Talon condì di nuovo un discorso senza conti nuto oggettivo con copiosi attacchi contro il potere papale e i frat i.* Il nunzio Roberti aveva fatto stampare e pubblicare la Costituzione. Subito il procuratore superiore di Stato elevò protesta affermando che il nunzio non poteva pubblicare in Francia tali atti e la bolla non poteva comparire senza la dichiarazione del re, la quale le dava forza giuridica. Anche il titolo che Roberti aveva dato alla Costituzione 7 destò scandalo. Il 6 maggio venne giudiziariamente disposta la soppressione della stampa della bolla e la punizione dello stampatore. Siccome Roberti aveva già mandata la Costi tuzione stampata, il 23 giugno seguì un secondo decreto che proibiva agli arcivescovi ed ai vescovi di accettare bolle papali, altrimenti che per ordinanza reale.8 1 Riprodotta nel Bull. XVII 335 e in [Dumas] III, Ree. 171 s. (cfr. II 28 s.). Qui il formulario suona: «Ego N. Constitution! Apostolicae Innocentii X datae die 31 Maii 1*>.>3 et Constitutioni Alexandri VII datae 16. Octobris 1656 SS. Pontifioum w subiicio et quinque propositiones ex Cornelii Iansenii libro, cui nomen Augu-stinus, excerpta» et in sensu ab eodem auctore intento, prout illas per dieta* Constitutiones Sedes Apostolica damnavit, sincero animo reiicio ac dammi, et ita iuro, sic me Deus adiuvet et liaec saucta Dei evangelia ». La lettera accompagnatoria al re del 18 febbraio 1665 esprime la speranza che il «Tuo bracci'> regale porrà fine alla questione ». Epist. Alexandri VII a. IX-X, n. 172 s. 217, Archivio segreto pontificio). s Œuvres, XXII 572 ss. s Ivi 579-583. 4 [Dumas] III, Ree. 172-186. 5 ItÉrin II 6. • Ivi 7 Nota « * M. Talon parle de'tout autre chose que du sujet de la déclaration et [donne] toujours quelque coup de dent à l'autorité du Pape »• Annat a Fabri il 1° maggio 1665, Excerpta f. 654. 7 « Ad christianissinium Francorum regem et. Galliarum regna ». 8 Gérix II 7 s.