Luigi XIV sale al trono. 467 4. Per quanto male stessero alla fine del 1657 le cose dei giansenisti, tuttavia nei prossimi anni nulla accadde contro di loro. Vennero abbozzati dei progetti per rendere innocuo Port-Royal e il nunzio insistette per la loro esecuzione.1 Ma nulla ne seguì. Mazzarino era occupatissimo nei preliminari della pace pirenaica <■ non pensava ad affari religiosi,2 la Corte era lontana dalla capitale, l’arcivescovo di Parigi in esilio, De Marca era occupato in servizio del re per stabilire le nuove frontiere.3 Quasi la sola cosa che avvenne per parte del re fu l’invio dell’arcivescovo di Em-brun all’assemblea generale degli oratoriani, per esigere la firma del formulario, ciò che venne anche ottenuto.4 Quando in occasione della registrazione della bolla di Alessandro VII a Bordeaux, l'avvocato generale Du Sault si permise degli attacchi offensivi contro l’arcivescovo, anche allora il re intervenne in favore dell'arcivescovo; la cosa però alla fine arenò.5 Fra i prelati colui che meritò per il suo zelo contro i giansenisti la riconoscenza del nunzio e del Papa fu il vescovo di Mirepoix; ma nello stesso Breve a lui diretto il Papa si lagnava anche che non tutti i vescovi meritassero eguale lode.6 Dato <1 uesto atteggiamento dell’episcopato, nemmeno la firma del formulario poteva raggiungere l’unità nella Chiesa francese, giacché ogni vescovo lo pubblicò a modo suo.7 Frattanto però i giansenisti utilizzarono la relativa quiete che si godette durante gU anni HÌ58 e 1659 per lavorare di nuovo in proprio favore l’opinione pubblica con una inondazione di libri e di opuscoli.8 Appena dopo la pace dei Pirenei parve che la situazione dei giansenisti peggiorasse sul serio. Al ministro finora onnipotente sfuggivano sempre più dalla mano invecchiata le redini del governo. La regina madre era lieta di ritirarsi dietro il suo giovane figlio che con piena coscienza di sè ed energicamente si accingeva oramai a percorrere l’orbita solare dell’autocrazia. 1 Rapiìj III io, 12 88. 2 Ivi 20, 56 ss. 3 Ivi 58. Una * lettera laudativa del Papa del 17 novembre 1657 a De Marea per i suoi meriti antecedenti contro il giansenismo in Alexandri VII Epist. III-V n. 25, Archivio segreto pontificio. 4 Rapin III 20. 5 Ivi 50-56. 6 * Breve del 6 ottobre 1657, in Alexandri VII Epist. III-V n. 14 loc. cit. 7 Rapix III 14 59. 8 Ivi 20.