180 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. La facoltà approvò la proposta di costituire un comitato fra i cui nove membri si trovava anche Saint-Amour. Il 6 dicembre si raggiunse l’accordo su una formula con tutti i voti contro Saint-Amour.1 In questa si diceva che circa le proposizioni controverse e circa la differenza d’opinione tomistico-molinistica era stato provveduto sufficientemente, sia colle disposizioni della Chiesa come con quelle della facoltà. Essere perciò sufficiente che il sindaco Hallier provveda alla loro esecuzione e, se trovasse difficoltà, ricorra alla facoltà, o, in casi urgenti, ai suoi antecessori. Con ciò Hallier era riconosciuto come sindaco, ma appariva anche chiaro che non si poteva spuntare una condanna del Giansenio da parte della facoltà. Così l’offensiva di Cornet era fallita. Se gli avversari delle nuove dottrine rinunciarono alla loro condanna, a questa ritirata contribuirono certo non poco i moniti del nunzio Bagno. Già il 10 luglio 1649 Bagno scriveva a Roma che il piano dei professori di buoni sentimenti non incontrava il plauso generale, poiché comunque riuscisse la decisione, essa avrebbe in ogni caso per conseguenza molte contradizioni.2 Dopo la inconcludente seduta dell’agosto egli opina che di questa cosa non se ne tratterebbe più alla Sorbona, «il che vien creduto per il meglio, e io vi ho concorso quanto ho potuto ».3 A Roma si approvava questo atteggiamento del nunzio. L’Inquisizione gli fece arrivare l’istruzione di voler trattenere la Sorbona da una decisione sopra le proposizioni presentate e che il coadiutore di Parigi dovesse proibire di predicare prò o contro Giansenio;4 il nunzio ottenne anche da lui la relativa promessa.5 Già il 9 novembre Bagno credeva di poter riferire a Roma che « per gli impedimenti procurati dalla parte contraria ed esortazioni da lui fatte » ai professori di buoni sentimenti, si può quasi fermamente credere, che la Sorbona non emetterà alcun giudizio. Ciò si doveva fare, tanto più die coloro, i quali insistevano per un giudizio della facoltà, s’erano rivolti al cardinale Roma per avere una decisione pontificia.6 1 Saint-Amour f. 43. J « * perchè in qualunque modo che la Sorbona havesse dato fuori il suo parere, per la qualità de’ tempi correnti liavrebbe liavuto molte contradizioni, le quali già sono cominciate». Nunziat. di Francia 98, Archivio segreto pontificio. 3 « * Si può credere che più non sia per trattarsi di questa materia in detta Sorbona». Ivi, 4 * Bagno il 9 novembre 1049, ivi. 5 Bagno il 26 novembre 1649, ivi. * * « La detta censura per gli impedimenti procurati dalla parte contraria et esortazioni da me fatte a quelli che con buona intenzione mostravano desiderarla.... si può quasi fermamente credere che più non sia parlarsene ». Bagno il 9 novembre 1649, ivi.