La giovinezza di Fabio Chigi. 319 eitillo Fabio dovette combattere eoa diverse malattie ed una volta era così presso alla morte che si erano già compiute le candele di cera per il funerale.1 Il fanciullo intellettualmente molto precoce, perdette a 12 anni suo padre, cosicché la sua educazione venne guidata dalla pia e saggia madre. Sinceramente religioso e molto serio, Fabio mostrò ben presto inclinazioni letterarie e già da ragazzo componeva poesie. Possedeva una memoria così felice, da ritenere tutto quello, che una volta aveva letto e udito. 290, aiiclic Iìrinckmann, Barockakulptur li 249, ove si ricorda anche il busto •lei palazzo Zondadari in Siena). Busti in bronzo d'Alessandro VII anche nel euro di 3. Maria di Monte Santo in Roma e noi Vestibolo della Sala Capitolare del duomo di Siena. Un busto in terracotta di Alessandro VII dal possesso dei Torlonia passò nella colleziono di L. Pollak in Roma: secondo il progetto del Bernini ed eseguito dal suo scolaro Antonio Raggi è la statua marmorea monumentale di Ale&sandio VII nella navata trasversale destra del duomo di Siena, che riproduce eccellentemente il mite carattere di questo papa e il suo temperamento stanco, in seguito al suo stato malaticcio; vedi Bknkar». Itrrnini 20, 41, ili. 45. Cfr. Fraschetti 285. Statua di bronzo nella sala Farnese del palazzo comunale di Bologna di Dorastante d’Osio 1060. La statua in bronzo che si trovava sulla piazza nuova (Ariostea) di Ferrara, su di una colonna, venne distrutta nel 1796 ed è nota solo per un disegno dell’ A r c h i v i o d i Stato * n Roma. Anche la statua in bronzo donata nel 1673, per Ravenna dal ' ardinal Cetare Rasponi e fusa dal Bandini dovette cedere il posto alla rivoluzione, rialzata nel 1821, venne gravemente danneggiata nel 1867 dalla plebaglia antipapale e poi relegata in magazzino, finché nel 1885 venne iu possesso del principe Matio Chigi che nel 1906 la fece collocare nel vestibolo del suo palazzo in Roma. Dopo la vendita del palazzo Chigi allo Stato italiano nel 1918, la »tatua ritornò a Ravenna. Cfr. Pasolini, Ravenna 215; Riv. ator. 1918. -65; Ricci in Felix Ravenna XXV (1917); vedi anche l'articolo della Kòlniache «Iktzeitung del 9 ottobre 1892. « Ein rerarhoUenea Denkmal • e Munoz in Ij Arte 1917. Una statua di Alessandro VII si vede anche in Fermo. Dei ritratti ad olio di Alessandro VII il migliore è certo quello fatto verso il 1660 da G. B. Gaulli (Baciccio). L’originale si trovava assieme al suo pendant, >1 ritratto in mezza figura di Mario Chigi, nella galleria Messinger (Monaco) messa all’asta nel 1918; vedi Voss, Molerei 586; VENTURI nell’ Arie XVI 11913) 14 ss.; U. Ojetti, Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, Bergamo 1928, p. 2, tav. 1; riproduzioni nel museo di Stoccolma e presso il principe Chigi. Quest’ultimo possiede anche un quadro che rappresenta Fabio Chigi che fu poi Alessandro VII, >1 quale in Colonia rende visita alla regina :|iadre di Francia. Ritratti ad olio di Alessandro VII anche nella sacrestia di 8. Carlo al Corso in Roma e nel palazzo pontificio di Castel Gandolfo. Il ritratto di P. Mignard venne inciso da Pitau; (vedi MotiT 1 37). Il ritratto di Cornelio Vischer in W. v. Seidlttz, Uistor. Portràlwerk I, Monaco 1886. L n buon esemplare dell’incisione di Fr. de Poilly (cfr. Mitcell. di ttor. ital. XV 206) nella Biblioteca Corsini in Roma. Altre incisioni cataloga il Drugulin, Allg. Poriràt-Katalog, Lipsia 1860; cfr. anche il Catalogo XVIII 5 del G. Lanci. Fra le medaglie del papa si distingue quella del Bernini; vedi Vosa nella Zeitachr. fur Sumismaiik XXVIII, Berlino 1910, 231 ss. Intorno agli Ilameran, che da Alessandio VII in qua tenevano la zecca papale, vedi Xoack, IJeutachtum t» Rom I 14«, 221. La casa degli Ilameran nella Via dei Coronari 192. 1 Cir. per quanto segue Palla vicino, Kita 1 27 s.