514 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo VI. Come riscontro al « Giona ed Elia » del Lorenzetto, nelle due nicchie laterali, ancora vuote, vennero create da lui le figure di due altri profeti della resurrezione di Cristo: Habacuc con l’angelo al fianco, « che si leva ispirato come da un sogno », e Damele, giovane meraviglioso, dietro il quale si vede un leone; egli invoca in ginocchio, a mani giunte e guardando fiducioso in alto, l’aiuto di Dio.1 Alessandro VII estese il restauro della cappella Chigi a tutta la chiesa.2 Bernini adattò l’edificio del ’400 al gusto del suo tempo e gli diede quel carattere di gioiosa libertà che lo distingue ancor oggi dagli altri.3 Vere creature dell’inesauribile fantasia del maestro sono le molte figure angeliche sugli archi e sulle volte della navata centrale, all’entrata del coro e sull’organo, ove lo stemma dei Chigi rivela il promotore del restauro.4 Come questi stucchi,5 anche le magnifiche statue degli angeli in piedi sui due altari della navata traversale vennero eseguiti su disegni del Bernini dai suoi scolari, tra i quali si distingueva per grande abilità tecnica e fine comprensione delle intenzioni del suo maestro il lombardo Antonio Raggi.6 Della mano di Raggi è anche la statua marmorea di Alessandro VII che egli fece per il duomo di Siena, città natale del Papa, su modello del Bernini. Scolpita nel marmo più puro e adornata riccamente di oro e lapislazzuli, si elevò in Siena anche la cappella di famiglia dei Chigi. Alessandro VII vi fece fare le due statue di marmo di san Girolamo e santa Maria Maddalena, opere piene d’espressione dello stesso Bernini.7 C. Ili 62, Biblioteca Vaticana circa un’iscrizione da farsi nella cappella. 1 Cfr. l’eccellente apprezzamento di queste statue fatto da Benkard (27 8.; ili. 46 e 47) Vedi anche Reymond 124 s. a Vedi Alveki, Roma II 11; Forcella I 387; Colanbuoni, 8. .Varia del Popolo 182. Nel marzo 1658 Alessandro VII visitò col Bernini il restauro; vedi Frascjietti 283, n. 1. 3 Vedi Bòhn 89. Cfr. anche il giudizio di Reymond (121). * Egli applicò l'emblema dei Chigi anche eull’apice della facciata. Sulla trasformazione della facciata vedi Retmond 122 s. 4 Cfr. Ferrari, Lo stucco nell'arte italiana barocca 97 ss. 6 Vedi Titi 389, 390 s.; Dvorak nell'opera Der Palazzo di Venezia, 71. Riproduzioni degli angeli sugli altari della navata trasversale in Ricci, Bau kunst 85; ivi 95, le cantorie degli organi collo stemma di Alessandro VII (1658); ivi 84; anche l’altare di mezzo, disegnato pure dal Bernini. ’ Vedi Fraschetti 285 s., ove una buona riproduzione della statua di Alessandro VII. Cfr. Reymond 126 s.; Benkard 29 s. (ili. 48 e 49). Per la cappella fondata nel 1661 Alessandro VII regalò le preziose suppellettili da altare che nel 1904 alla Mostra d’arte in Siena suscitarono la generale ammira zione. Sono lavori romani: cristallo liscio di rocca del più puro, ricchissimi» lavoro in oro con intarsi di smalto translucido, che nella forma imitano le migliori opere del cinquecento (cfr. L. Burkel neìì'Allg. Zeitung 1904,