68 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo II. Inoltre in generale gli interessi cattolici trovavano più protezione presso la Spagna che presso la Francia.1 Innocenzo X però non approvò la crudele severità usata dagli Spagnuoli nel ristabilire l’ordine nel paese rovinato dalla rivolta.2 Chiusosi il periodo della lotta estenuante con la repubblica neerlandese e riconquistata Napoli, cominciò per Filippo IV, così duramente provato, un nuovo periodo di vita anche nella sua famiglia. Il 6 ottobre 1644 il re aveva perduta sua moglie Elisa-betta di Borbone, figlia di Enrico IV. Nonostante le insistenze delle Cortes, Filippo non aveva in un primo momento l’intenzione di contrarre nuovamente matrimonio. Innocenzo X sino dal 1645 si dava premura mediante il nunzio Giulio Rospigliosi di superare quest’avversione del re.3 Il papa pensava in primo luogo alla figlia dell’arciduchessa Claudia di Innsbruck, ma il re, quando nel febbraio del 1646 si discusse nel consiglio di Stato attorno al matrimonio di suo figlio Baldassare Carlo, non volle ancora sentir parlare di un suo proprio matrimonio. Senonchè il 9 ottobre 1646, dopo breve malattia, moriva inaspettatamente l’erede al trono. Fu allora necessario che il re passasse a nuove nozze per impedire che si estinguesse la linea maschile degli Absburgo spagnuoli. Il nunzio, d’accordo col ministro Luigi de Haro, descrisse il 19 novembre 1646 al re con tanto calore le complicazioni che avrebbe portato la morte senza figli, che il monarca alla fine cedette.4 L’erede al trono era stato fidanzato con Marianna, la figlia dell’imperatore Ferdinando III e della principessa Maria, sorella di Filippo IV, nata nel 1635. L’ambasciatore imperiale propose che il re subentrasse al posto del suo figliuolo. A ciò però si opponevano la tenera età della principessa e la stretta consanguineità. Ma i ministri consultati dal re si espressero tutti favorevolmente 1 Cfr. la * lettera di Fr. Albizi a F. Chigi, in data, Roma 1647 settembre 7 nel Cod.. A. Ili 55, della Ckig., Biblioteca Vaticana. ! Visco esamina (pag. 11-12) la condotta di Innocenzo X di fronte alle agitazioni napoletane e conclude che il papa in ciò si mostrò veramente grande. « Non solo prova dolore alla vista del popolo oppresso, quanto sdegno nel dover riconoscere così abbietto e feroce quel governo straniero, sotto il quale sono costretti a vivere i miseri Napoletani. Innocenzo X non volle Napoli per sò nè per i Francesi, poiché vide che l’unica soluzione per il momento era il ristabilimento del governo spagnuolo, ma ne desiderò sempre un vero e profondo miglioramento. La sua voce fiera di protesta si eleva sola tra tutti i principi d’Europa contro i crudeli rigori usati dal conte d’Ognate verso i ribelli e la fede mancata da Filippo IV alle giurate capitulazioni e al perdono generale ». 3 Cfr. per quello che segua il lavoro di Viti Mariani basato sugli atti doli’A r c h i v i o segreto pontificio. La Spagliti e la S. Scile I : Il matrimonio del He di Spagna con 1). Maria Anna arciduchessa d'Austria 1016-1649. Roma ISO*», 21 ss. 4 Vedi ivi 28 ss.