74 Innocenzo X. 1644-1655, Capitolo III. che nutriva sentimenti ispanofili, pose in opra presso il nuovo papa tutti i mezzi onde allontanare il Chigi dal suo posto. Ma fu appunto quest’irruente insistenza a mettere in sospetto InnocenzoX. Il papa si fece presentare le relazioni del nunzio di Colonia, e, dopo averle studiate, disse al segretario di stato Panciroli: Chigi è l’uomo che ci vuole. Di fronte al Sirvella disse che la Santa Sede non possedeva miglior nunzio del Chigi.1 Un Breve del 5 ottobre 1644 confermò il Chigi nella sua posizione di rappresentante della Santa Sede al congresso della pace. In esso il suo compito viene circoscritto più negativamente che positivamente: promuovere con ogni sforzo la pace, in modo però che la religione e la Chiesa non ne soffrissero danno; non dare il suo assenso e nemmeno mostrarsi connivente con qualsiasi cosa che fosse inconciliabile col diritto e col bene della Chiesa, ma insorgere con ogni energia e senza paura in sua difesa, e, in caso di bisogno, ritirarsi perfino dalle trattative, poiché i riguardi umani devono cedere là ove s’impongono i doveri verso Dio.2 Chigi dovette sostenere in Münster una nuova prova di pazienza anche dopo che gli Imperiali, colle loro proposte del 23 novembre e 4 dicembre agli Svedesi e ai Francesi, avevano finalmente aperta la via all’inizio delle vere trattative. « Qui, così egli scriveva alla fine del 1644 ad un amico, crescono le fatiche, le discussioni, le sedute, ma nel merito non si fa un passo avanti; spesso ritorno la sera a casa con la testa infiammata dalle trattative e dal calore delle stufe cosicché posso scrivere appena un paio di righe. Il nome del Signore sia benedetto ».3 Fin dal principio il Chigi si manteime in intimo accordo col rappresentante della repubblica di Venezia, Alvise Contarini, che era stato designato accanto a lui come mediatore. I rapporti fra loro due erano così amichevoli che spesso dimostrarono maggior concordia tra loro di quella che regnava fra i plenipotenziari di una stessa potenza, che avevano spesso delle contese.4 Secondo la proposta dei delegati imperiali, oggetto delle trattative avrebbe dovuto essere soltanto la fissazione delle frontiere fra l’impero e i regni di Francia e Svezia. Ma ben presto gli Svedesi d’accordo coi Francesi esigettero non soltanto l'aumento del loro territorio, ma anche di potere influire in modo determinante sulla nuova costituzione interna dell’impero tedesco, e domandarono perciò che fossero convocati a congresso tutti gli Stati dell’impero. L’Imperatore di fronte a questa domanda si mostrò riluttante, ma alla fine dovette cedere ed invitare a partecipare * Vedi Palla vicino I 126 s. 1 Vedi Brom III 388-389. 5 Lettera di Chigi a Fr. Albizzi, ivi 390. * Vedi la relazione di Contarini nelle Fontes Ber. Austr. II, 26, 298.