Ultima malattia ili Alessandro VII. 395 In realtà anche negli ultimi anni della sua vita egli fece tutto il possibile per sbrigare gli affari di governo. Spesso egli si affaticò l»itì che non permettesse il suo stato di salute, poiché negli ultimi rimine mesi della sua vita furono una catena di gravi dolori corporali. Frattanto a palazzo Farnese si attendeva con ansia la sua morte. Solo con indignazione si possono leggere gli insulsi, ed in parte, indecenti scherzi con cui sono condite le lettere del duca ili Chaulnes e dei suoi cooperatori a Luigi XIV e a Lionne.1 Anima più di altre notizie esse dimostrano la bassezza morale «lei rappresentanti del re Sole.2 Perfino dalle relazioni dei francesi, travisate dall’odio si ricono-nii«ce che il Papa adempì quanto gli fu possibile sino alla line fe-«lelmente i doveri del suo alto ufficio. Giacendo a letto, egli ricevei te l'il febbraio 1667 il duca di Chaulnes presso il <)uale si lamentò dei cattivi trattamenti usati al nunzio di Parigi e di altri •Ianni causati alla Chiesa in Francia; poi parlò sulla guerra turca.3 11 7 marzo fece l’ultima nomina dei cardinali; il suo corpo dima-irrito, specialmente gli occhi spenti, rivelavano che la sua fine non «•ra più lontana.4 Tre giorni più tardi il suo stato era talmente peggiorato che si ordinarono preghiere nelle chiese innanzi al San-ti'simo esposto. Il Papa si fece portare il Viatico e prese le ultime disposizioni; perfino Chaulnes ammirò l’imperturbabilità e la fcr-m«*zza colla quale egli guardava in faccia alla morte. Un rapporto 1" paragona ad una candela che prima «li spegnarsi dà ancora un guizzo di luce.6 Cinque, fino a sei volte al giorno egli fece chiamare il «lotto e pio cistercense, Giovanni Bona, di cui si serviva oltre ¡‘I suo confessore ordinario, il gesuita Giambattista Cancellotti. Nè P<-r i colloqui spirituali egli dimenticava i suoi doveri d’ufficio: proprio in quei giorni si stavano preparando due importanti documenti sui conflitti giansenistici.* Quando la malattia costrinse ii papa ad abbandonare gli affari per alcuni giorni, il cardinale Chigi i -noi tesori in edifici. « non a riedifieatione, ma diatruttione della città capo «lei mondo », e come prova adduce il colonnato di S. Pietro, per il quale il Borgo diventava per sempre inabitabile ! N'ello stesso spirito tenuta l'anonima Vita di Aletnandro VII (vedi sopra, p. 329. n. 4) ove lo stesso argomento viene sfruttato in modo ancora più ridicolo. 1 Vedi G-ÉRIN II 113 ss. 2 Quanto la leggerezza dei costumi francesi di quel tempo stupisse l’osservatore italiano, risulta dalla relazione di viaggio del bolognese Sebastiano Locateiai: Voyage df France 1664-1665, ed. A. Vactier. Parigi 1905. 1 Vedi Gkris II 116 ss. Sui danni recati alla Chiesa in Francia Alessandro VII il 1° febbraio 16*57 aveva mandato a Luigi XI, un * Breve monitorio (Epist. XI-XIII, Archivio segreto pontificio). 4 Vedi Géris II 122. Sulla promozione vedi sotto pag. 406. 5 Ve