Giudizio su la sistemazione di Piazza S. Pietro. 527 Il che non sarebbe seguito, quando tutti quelli fossero stati disposti in forma rettangola conforme i disegni che furono fatti da alcuni e chiamati da Vitruvio, «peristilio tanto più che il seno di quegli ornati di detta piazza circondata da' portici, pare che >erva di nicchie adornamento delle due fontane, collocate insieme in quella linea del diametro maggiore: nella quale molto prima fu eretta la guglia. Con quanto bell'ordine dunque siano stati distribuiti questi portici e i loro ornati, lo riconoscono gli spettatori, che ponendosi in quei circoli poco distanti dalla sudetta linea, volgendo lo sguardo verso il monte aureo, gli si presenta .»vanti la bella comparsa di quelle due famose fontane, con l’obelisco fraposto tra esse. Le quali, dilatandosi per l'aria Tacque, a ragione del loro potente declivio, apportano tanto godimento, insieme con la vista di quelle verdure de’ giardini, che si riceve per l’intercolonnis di que’ portici che si riconosce per somma maraviglia una sì vasta e maestosa unione di quegli ornamenti, e portici..... E benché ciascheduno di questi sia magnifico nulla- dimeno (tutti sono) ossequiosi a fare corteggio all’altro supremo •lei gran tempio ».* A ragione uno studioso moderno celebra la sistemazione della piazza di S. Pietro come un inestinguibile titolo di gloria di Alessandro VII. La basilica prima nascosta e ristretta, con una piazzetta che rimaneva come schiacciata, ricevette ora lo spazio che le competeva per apparire non soltanto agli occhi degli amici ■lell'artc, ma anche a quelli dei pellegrini come il santuario prin- < ipale del mondo cattolico.* L’atrio del Bernini, capolavoro dell'architettura della più alta solennità e d'una gigantesca semplicità, si può misurare con le più grandi opere dell’antichità, come quelle di Paimira.3 Qui si dimostra un trionfo dello spirito sopra la materia, nel suo genere, altrettanto stupeudo come la cupola di Michelangelo.* Ambedue non hanno sulla terra chi le eguagli; 1 Carlo Fontana, Il Tempio Vaticano, Roma 16!*4, 183 228. Una Poesia latina sulla piazza di 3. Pietro in lode di Alessandro VII in Forcella I »5. * Vedi F.scuer 27. Cicogna» ha detto che se si volente ripartire equamente il MiccoMo di Bernini fra le tre sue grandi opere per !*. Pietro, il baldacchino, la cattedra e il colonnato, converrebbe riflettere che colle due prime si guadagnò ‘1 plauso dei contemporanei e coll'ultima l'ammirazione dei posteri (Storia •Mia »cultura VI 143): giudizio al quale aderiscono Brigo* t liarockarckilrktur 35) e Rktmond (115 s.). * Vedi BbiNCKKANN, loc. cit. 66. Nella sua opera Stadlhaukunti (Berlino 1920, 57), Briuckmann dice che Piazza 8. Pietro è la pii* importante piazza •irchitettonica del mondo e in un altro passo (p. 103) dice che questa piazza benché mai terminata, sarà sempre l'avvenimento più importante dell'arte '•dilizia urbana. * Giudizio di Rose (Hpatbarock 88). Le dimensioni gigantesche difficilmente si afferrano. Brigo», (loc. cit.) dà le seguenti misure: dal portico della