Tentativi di accordo. 475 al confessore del re, Annat, in seguito a che il re avocò le trattative a Parigi. Dal 25 gennaio fino al 18 febbraio 1663 ebbero Juogo 5 sedute, alle quab oltre Choiseul e Perrier parteciparono anche i giansenisti De Lalane e Girard.1 Come era prevedibile, non si venne ad alcun risultato. Notevole tuttavia è che i giansenisti il 23 gennaio sunteggiarono la loro opinione sulle cinque proposizioni del Giansenio in cinque articoli;2 il documento sottoscritto da tutti i capi dei giansenisti è importante come manifesto del partito. Nonostante il suo insuccesso Choiseul credette ancora di non dover disperare. Egli indusse i giansenisti ad accettare come mediatori tre vescovi: lui stesso, Perefixe, vescovo di Eodez che fu più tardi arcivescovo di Parigi, e il vescovo di Laon, più tardi Cardinal D’Estrées. I tre prelati formularono di nuovo cinque nuovi articoli contro le cinque proposizioni. Ma quando in una dichiarazione allegata una proposizione conclusiva equivoca venne sostituita colla semplice assicurazione della loro sottomissione alla Santa Sede anche circa il fatto, i giansenisti rifiutarono la loro firma3 Con ciò le trattative erano finite: « esse hanno condotta a niente altro, scriveva Annat, ohe a dimostrare l’ostinazione di questa setta a coloro che non ne erano ancora sufficientemente persuasi. Questo è anche tutto quello che io mi sono aspettato ».4 I giansenisti si comportarono in modo come se fossero pronti a concedere tutto, purché Giansenio restasse al sicuro. Essi affermavano di non avere del 2 settembre 1662, ivi 631 ss., Primo Projet d’accommodement, mandato da Tolosa il 20 ottobre 1662, ivi 640 ss. Tre pareri di Arnauld ivi 643 ss.; memoriale del 13 gennaio 1663, ivi 677 ss. 1 [Dumas] I 273 s.; Rapin III 219; Gerberon III 58; Récit loc. cit. 549 ss. Terrier, * Narratio eorum quae Parisiis gesta sunt cum doctoribus Iansenianis sub initium anni 1663, in Excerpta ex codice s. Officii continente A eia in Oalliis in causa Iansenii annis 1663-1665 f. 115 ss. (Carte del lascito Schill). 2 Duplessis d’Argentré III 2, f. 306; Gerberon III 47; [Duma3] I 279-285. s [Dumas] I 274. La questione di questo « subiicimus » divise i giansenisti. Una lettera di Le Nain del 16 marzo 1663 (Arnauld, Œuvres I 309) fa ad Arnauld i più vivaci rimproveri per la sua inesorabilità. Ma Arnauld non cedette: Lettera a Lalane del 17 marzo 1663, ivi 311; a Hermant del 18 e 20 marzo, ivi XXI 597, 599. La memoria di Arnauld « sur la proposition du Subiicimus » ivi 686 ss. Anche la proposta di promettere al Papa, come i Lovaniesi solo una generica religiosa observantia per le Costituzioni, venne' respinta da Arnauld (ad Hermant il 28 e 31 marzo 1663, ivi 601 ss.; a Singlin il 7 aprile 1663, ivi 611). 4 * « Elles [le conferenze] ont fini et n’ont eu autre effet que de faire connaître à ceux qui n’en étaient pas assez persuadés l’opiniâtreté de cette secte. C’est aussi tout ce que je m’en étais promis contre l’espérance de M. de Com-minges » Annat all’assistente francese del generale dei gesuiti il 2 marzo 1663, Excerpta f. 10, loc. cit.