I primi dubbi alla Curia. 593 sero pubblicati scritti sulla controversia o fatte asserzioni offensive contro i sottoscrittori del formulario. Per i giansenisti era già troppo, che il re in questa ordinanza parlasse dell’« obbedienza » dei vescovi. Se i vescovi pubblicavano costituzioni pontificie, quest o, ,t loro parere, era semplicemente un segno del loro consenso, ma non della loro sottomissione. Così pure essi si urtarono a sentire, che il papa avesse motivo di dimenticare qualche cosa, o che si parlasse della « condanna » dell’opera di Giansenio.1 Non è escluso, del resto, il sospetto, che i ministri filogiansenistici scegliessero queste espressioni per nascondere la loro partecipazione alleniranno dei Quattro.2 Inoltre l’ordinanza era emessa prima ancora che il papa si fosse definitivamente dichiarato soddisfatto dell’« obbedienza » dei Quattro; evidentemente lo si voleva così spingere avanti sulla via delle concessioni.3 Ma per giungere veramente allo scopo il governo doveva cercare di produrre il certificato indubbio sull’obbedienza dei Quattro, che era stato richiesto a Roma - compito apparentemente impossibile, perchè come mai si sarebbe potuto indurre il Pavillon a un certificato simile? Ma il Lionne seppe trarsi d’imbarazzo; egli addusse un certificato del Pavillon anche senza nuova richiesta al Pavillon. « Io ho fornito, scrisse al re, i quattro certificati al nunzio, essendosi trovati per fortuna dei fogli in bianco recanti la firma dei quattro vescovi ».* In altre parole: egli scrisse senz’altro la dichiarazione richiesta sui fogli bianchi e l’inviò a Roma.5 Come scrisse il Rospigliosi al Bargellini, insieme colle quattro dichiarazioni giunse colà anche la notizia, ch’esse non erano sincere.® 1 [Varet] II 324sg. » Gérix II 306. * Col nunzio il Lionne si scusò dicendo di non aver potuto tardare ulteriormente, perchè altrimenti sarebbero comparsi scritti contro l’accordo ». * Excerpta 1668, f. 976. * Rapporto del nunzio in proposito in data 26 ottobre 1668 ivi, f. 974. 4 « J’ai. .. fourni les quatre certificats au Nonce, s'étant trouvé ici heureusement des blancs signés des quatre évêques ». Arch. des affaires étrangères in Parigi (France t. 416, f. 122) in Dejean 225 n.; Hübruel nel Bulletin de liti, ecclés. 1918, 388. * I quattro certificati si trovano in * Excerpta f. 835 (Alet), 836 (Angers), 838 (Painiers), 840 (Beauvais); anche nel * Cod. Vai. 7405, f. 24. B i blio -teca Vaticana. Il certificato del Pavillon suona: « Nous Nicolas évêque d’Aleth certifions à tous qu’il appartiendra que nous avons assemblé notre synode dans notre église cathedrale aujourd’hui [!] mardi 18 sept. 1668 et que dans iceluy nous avons signé et fait signer sincèrement par les ecclésiastiques de notre diocèse le formulaire de foi contenu dans la Constitution de N. S. P. le Pape Alexandre VII d’heureuse mémoire conformément à la lettre que nous eu avons écrit à N. S. P. le Pape ». Il certificato di Beauvais in [Dcmas] II 231. * « * Che l'atto di sottoscrittione non è stato fedele e sincero, ma con circostanze di gravissimo poso e di pessime conseguenze ». Lettera del 6 no- Pastor, Storia dei papi. XIV. 38