122 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo III. L’arrivo del nunzio, per quanto sembrasse desiderato, fu per il partito religiosamente meno zelante un tal colpo che Bellings, il quale nella sua istruzione segreta aveva l’ordine di chiedere un nunzio, quando seppe che esso era veramente nominato, rimase alcuni giorni senza trovar parola;1 a Roma però si era capito molto bene quale fosse la causa principale della scissura 6 si era dato perciò al nunzio pieni poteri di rinunciare ai beni ecclesiastici.2 Ma a molti importava poco di dispense e grazie spirituali. I Vecchi Irlandesi, dice il Rinuccini, vedono nel nunzio il ministro di Dio, i Giovani Irlandesi il tesoriere di un principe,3 senza dire che avrebbero preferito di gran lunga le sovvenzioni papali senza il suo nunzio. Essi non osarono pubblicare l’armistizio con Ormond prima dell’arrivo di Rinuccini, temendo altrimenti che il delegato papale non si voltasse subito indietro con tutti i suoi denari.4 Secondo il parere del Rinuccini, notevoli difficoltà recava il fatto che il Consiglio supremo degli alleati irlandesi si componeva di 40 persone, e che per deliberare era necessaria l’unanimità, e che alla sua deliberazione venivano sottoposte le cose grandi e quelle piccole, tanto che i suoi membri erano sovraccarichi di lavoro. Siccome il Consiglio deve trattare con Ormond, così, riferisce il nunzio, esso tende a inviargli dei delegati che gli siano gradevoli, e perciò nomina a membri tutti gli amici di Ormond. Ciò provoca naturalmente di nuovo il risentimento dei Vecchi Irlandesi e così cresce il dissidio fra i due partiti.5 Dopo il suo arrivo Rinuccini ebbe come nunzio un peso notevole sulle trattative di pace. Al Consiglio supremo egli espose quale triste impressione dovesse fare in tutto il mondo il fatto che cattolici irlandesi nelle pubbliche trattative di pace accennassero alla religione appena con una parola.8 Trovò Glamorgan assai ben disposto ad accogliere i suoi suggerimenti; egli era pronto in nome del re a prometterò che di qui innanzi il viceré dell’Irlanda sarebbe sempre un cattolico, che i vescovi avrebbero sede e voto nel parlamento irlandese, e altre cose simili.7 rinunziato alla sua neutralità. Epist. II—III 31, Archivio segreto pontificio. 1 Aiazzi 394 s. * « Per istimolare viepiù i cattolici alla concordia e proseguire nell’ira-presa, assicuri tutti coloro che posseggono beni ecclesiastici, che non li verranno tolti, nè per motivo di essi soffriranno veruna molestia, ma anzi saranno loro confermati... ». Istruzione segreta di Binuccini in Aiazzi lv; cfr. xlvii, » Ivi 395. 4 Ivi 396. * Relazione di Binuccini del 1° marzo 1646, ivi 104 8. * Relazione del 23 dicembre 1645, ivi 76 8. 7 Ivi 76; CrARDiNER, Civil TFar II 406 s.