Si cerca ingannare Koma sul valore della sottoscrizione. loro. Il \ ialart di Chàlons scrisse, che la cosa era ormai composta col massimo onore della Sedo apostòlica; appena i quattro vescovi si erano resi conto del come il papa poteva essere soddisfatto, essi avevano mostrato la massima arrendevolezza e buona volontà per abbracciare colla più gran sincerità quanto occorreva per la pace; e lo stesso valeva per i teologi.1 Parimenti il Gondrin di Sens assicurava, che tutto si era sottomesso al papa, dimodoché si poteva dire con verità: « La terra ha ammutolito al cospetto della la Santità Vostra «!2 II D’Estrées di Laon si esprimeva con maggiore sobrietà, ma in sostanza con ambiguità uguale.3 Maggior fiducia di questi luoghi comuni potevano ispirare a Roma le asserzoni del nunzio; dalle sue notizie si doveva ricavare colà, che i Quattro avevano sottoscritto sinceramente la loro lettera al papa 1 e ch’egli si adoperava presso il Lionne per una loro sottoscrizione senza riserve del formulario.® 1 « * Eo tandem perducta rea est, ut ex omnium sententia ut quo congelimi cum sumino Apost. Sedis honore transigeretur. . . Simulac illis episcopi« oblata est ratio, qua Sanctitati V. fieret satis, nihil fuerit ipsis ad amplectenda sincerissime pacis consilia flexibilius aut promptius (Excerpta 1668, f. 456). La lettera è senza data. Un’altra * lettera del Vialart (non datata) a un cardinale, ivi, f. +65. ! « * Paruere enim sine cunetatione et alacri animo, ut prirnum meutein Sanctitatis V. propositumque acceperunt, eosque sponte secuti sunt, quotquot erant iisdem dillicultatibus implicati theologi, ut vere dicendum sit, terrain siluisse in conspectu Sanctitatis Vestrae ». (1 Mach. 1, 3) (Excerpta 1668, f. 448). Similmente * il Gondrin al Rospigliosi in data 17 settembre 1668 (ivi, f. 450): i Quattro « se sont portés avec joie à faire tout ce qui leur a été possible pour satisfaire Sa Sainteté et pour lui rendre l’obéissance, qu’ils lui doivent; . . . ils ont agi en cette occasion avec les sentiments de religion et de soumission ». * * Lettere del 22 settembre 1668 al papa, ivi, f. 467 e in [Dumas] II 211 ss., III Ree. 189 s., e al cardinale Rospigliosi, Excerpta 1668, f. 476 e [Dumas] II 214. Cfr. [Varet] II 511 ss. 4 Così * il 14 agosto 1668: ieri giunse un corriere ai vescovi intermediari ed annunciò, che tutti i Quattro avevano sottoscritto « senza riserva alcuna »; * il 28 agosto: ricavo dalla lettera del Gondrin, che due vescovi hanno sotto- scritto « sinceramente »; * il 4 settembre: il Gondrin e il Vialart mi comuni- carono, che il Pavillon « s’è indotto a sottoscrivere con ogni sincerità »; * il 21 settembre: in proposito di nuove difficoltà io risposi che per esser since- rissima la sottoscrizione de’ quattro vescovi era necessario fosse senza mandamenti o processi verbali»; ’nello itesso giorno 21 settembre: il vescovo di Laon mi ha ripetutamente assicurato circa la sincerità dei Quattro, e « che il nome e il libro di Jansenio resterà abolito affatto ». Nuiiziat. ili Francia 137 (Cifra del Bargellini), Archivio segreto pontificio. * « * Circa il particolare de’ quattro vescovi nel principio del discorso dissi a M. de Lionne che si desiderava la retrattatione formale de’ mandamenti, ma conoscendo dalla risposta di S. S. che era impossibile ottenerla, mi restrinsi * che sottoscrivessero e giurassero il formolario e lo facessero giurare e sottoscrivere al loro clero, ma sopra tutto che le sottoscrittioni fossero pure, sempiici, sincere, schiette; che per non perder tempo di mandare a Roma la lettera, che li quattro vescovi devono scrivere a X. S., S. E. facesse sottoscriverli perchè