14 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo I. dei Gesuiti, ma, nonostante gli ammonimenti del medico Colli-cola che metteva in guardia contro « i miasmi e il pericolo d’infezione », su proposta dei due Barberini venne inaugurato, secondo l’antico costume, nel vecchio venerando Vaticano.1 La sede elettorale rimase aperta ancora tutto il giorno, cosicché gli ambasciatori dell’imperatore e dei re di Spagna e di Francia poterono negoziare coi cardinali.2 Stante il gran caldo le celle erano state costruite più ampie del solito.3 11 sacro collegio constava di 02 membri,4 sei dei quali erano assenti, cioè gli spagnuoli Borgia e Sandoval, i francesi Mazzarino e La Rochefoucauld, gli italiani Spinola e Orsini. I 56 cardinali che parteciparono all’elezione, appartenevano nella grande maggioranza alla nazionalità italiana. Fra loro si trovavano soltanto 3 spagnuoli: Albornoz, Cueva e Lugo; due francesi, Alfonso Luigi Richelieu e Achille d’Estampes de Valengay e il tedesco Harrach. Di Roma erano originari 10 cardinali cioè: Lante, Cre-scenzi, Pamfili, Rocci, Cesi, Verospi, Montalto, Panciroli, Mattei, Altieri, Teodoli, Rapaccioli, Antonio Barberini, Colonna, Gabrielli, Rondinini; d’origine fiorentina erano 7, cioè Capponi, Francesco Barberini, Sacchetti, Machiavelli, Falconieri, Medici e Antonio Barberini seniore. Si contavano inoltre 5 cardinali genovesi: Spinola, Costaguti, Durazzo, Bonghi e Grimaldi. Venivano poi 3 milanesi: Roma, Trivulzio e Monti; due veneziani: Cornaro e Braga-dino; due napoletani: Brancaccio e Filomarino. Siena era rappresentata da Cennini e Bichi, Ferrara da Bentivoglio e Rossetti. Dei cardinali di Gregorio XV viveva ancora solo Cueva. Sette dovevano la porpora al suo antecessore Paolo V e precisamente: Lante, Crescenzi, Cennini, Bentivoglio, Roma, Capponi e Medici. Tutti gli altri erano stati creati da Urbano Vili. Come papabili prima dell’entrata in conclave si faceva il nome di Lante, Crescenzi, Cennini, Bentivoglio, Capponi, Sacchetti, Mattei, Pamfili, Rocci, Maculano, Altieri,5 ma accanto a questi si nominavano anche Spinola, Monti e Roma. A proposito di quest’ultimo era opinione generale che, se fosse riuscito papa, l’avrebbe fatta finita col nepotismo, poiché egli non dava nulla 1 Cfr. Celli, Storia della malaria nell'Agro Romano, Città di Castello 1925. 2 Vedi * Avviso del 13 agosto 1644, Archivio segreto pontificio, Avvisi 96. 3 Vedi * Avviso del 6 agosto 1644, loc. cit. 4 Non 61, come dice il Ciaconio (IV 642-643). Cfr. i dati autentici nella Pianta del conclave di Innocenzo X, ed. Calisto Ferranti, Roma, Piazza Navona, Biblioteca Vaticana. 8 Vedi * Avviso del 6 agosto 1644, Archivio segreto pontificio. « Altieri fa gran rumore e se non fosse giovine e sano, potrebbe facilmente colpire». (Fr. Mantovani, * Relazione del 6 agosto 1644, Archivio di Stato in Modena).