<>72 Clemente X (1670-1676). Capitolo VI. tura colla Triplice alleanza. Il geniale Leibniz tentò allora d’indirizzare l’ambizione del re di Francia verso l’Egitto, nel qual modo la Francia avrebbe stornato il pericolo turco e guadagnata in ricompensa la supremazia nel Mediterraneo e in Oriente, che poi si assicurarono gl’inglesi. Ma il ministro di Luigi, Pomponne, disse, che dopo Luigi IX le crociate non erano più di moda,1 a Versailles si stava preoccupati solo del confine più vicino. Mentre Clemente X si adoperava per opporre una diga ai Turchi con un’alleanza tra l’imperatore e la Polonia,2 Luigi XIV proseguì i suoi preparativi per l’impresa contro l’Olanda. Egli staccò per prima l’Inghilterra, col trattato di Dover, dalla Triplice alleanza, quindi anche la Svezia, e guadagnò inoltre anche l’elettore di Colonia e principe-vescovo di Liegi, Massimiliano Enrico, un principe bavarese, nonché il bellicoso principe-vescovo di Miinster, Bernardo von Galen, che da lungo tempo era in litigi cogli Olandesi. Così la piccola Olanda potè essere assalita con forze superiori da tutte le parti. Le operazioni militari progredirono così rapidamente e splendidamente, che pai've giunta l’ultima ora per la repubblica olandese; la cavalleria francese faceva scorrerie fino a poche miglia da Amsterdam.® I rapidi successi della Francia suscitarono in tutta Europa un terror panico. A Roma la situazione veniva giudicata diversa-mente. Clemente X aveva assistito con preoccupazione allo scoppio della guerra;4 egli temeva particolarmente, che la tempesta guerresca potesse scoppiare anche su territori cattolici5 e si potesse venire a lotta aperta tra Francia e Spagna.® Molti politici anche in Roma deploravano le perdite degli Olandesi, come se essi medesimi ne fossero tocchi.7 In ambienti ecclesiastici, però, si affermò un apprezzamento diverso. Da più di cento anni i cattolici nella repubblica olandese erano stati defraudati dei loro diritti, più 1 Vedi Werke von Leibnmz, edite da 0. Klopp, Erste Reihe II, Hannover 1864, 3-159, 177-426; (rüitKAUER, Kurmaim in der Epoche von 1672 I, Amburgo 1839, 37, 213 ss., Il 351; Platzhoff, Ludwig XIV 30; Leibsitii de expeditione Aegyptiaca Ludovico Franeiae regi proponenda scripta, ed. 0. Ki.opp, Hannover 1864. * Cir. sopra p. 646. 5 Cfr. Blok V 309 ss. * Vedi i * Brevi agli arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri del 20 marzo 1672, Epist. II—III, Archivio segreto pontificio. * * Breve al principe-vescovo di Miinster Galen, del 30 aprile 1672, ivi. * * Breve alla regina-reggente di Spagna del 18 aprile 1672 ed a Luigi XIV del 13 maggio 1672, ivi. Cfr. la lettera del Buonvisi e il Breve a Colonia in Brom, Archivalia HI 553 s. ’ « * Utcunque fiet, G-allis aegerrimum est videre etiam Romae Italos quam plurimos Batavis saltem animis aspira nt es et illorum ruinas quasi suas existimantes *. Il cardinale d’Assia a Leopoldo I, in data, Roma 16 luglio 1672, Archivio di Stato in Vienna.