250 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. il luogotenente era di una natura pacifica e aliena dii interventi bruschi 1 e dalla Spagna non si sentiva niente di peggio che un abate Vasquez era incaricato di recarsi in Fiandra per le questioni della Bolla, ed indurre i due vescovi all’obbedienza.2 Nonostante le cattive notizie da Bruxelles, in Roma si insistette sull’esecuzione del decreto. Si riuscì a trovare un notaio che lo affisse sulla cattedrale di S. Gudula a Bruxelles e quindi prese rapidissimamente la fuga.3 Il consiglio promise 300 fiorini d'oro di ricompensa a colui che sapesse indicare chi avesse scritto o affisso il decreto, e il IL* maggio dichiarò questo falso e nullo 4 <• proibì ai vescovi di presentarsi a Roma.5 11 decreto8 doveva venir strappato, ma ora fu l’arciduca che proibi l’esecuzione di questa deliberazione; invece fu istituita un’apposita commissione per deliberare intorno ai mezzi di comporre il conflitto. La commissione trovò una soluzione alla grande difficoltà di salvare ad un tempo i privilegi della Fiandra e il prestigio del papa:® i due vescovi dovevano dichiarare la loro obbedienza al papa, riconoscere Ih loro colpa, chiedere perdono e poi ap]>ellare alla grazia del papa.' La commissione trovò inoltre, che la citazione a Roma non era contro i privilegi delle Fiandre, ed espresse il parere che l’arciduca esortasse per iscritto i vescovi all’obbedienza; frattanto essi dovevano astenersi dalle funzioni vescovili e pregare il papa dell’assoluzione. Inoltre il luogotenente volesse ordinare al consiglio del Brattante di revocare il decreto di nullità del 12 maggio e di chiedere scusa aU’internunzio. Mangelli tornasse pur tranquillamente da Spa. ove s’era messo al sicuro, senza dover temere di nulla.10 Da Roma frattanto si era proibite ai canonici e al capitolo di entrambe le cattedrali di permettere ai vescovi di passare la soglia delle chiese." obedienza alla Sede Apostolica con mettere in grandi fastidii non meno il S. Pontefice che il re di Spagna, e che altro frutto non si conseguirà dal volere forzare con remedii più rigorosi li sudetti vescovi. Mangelli il 1° marzo 1653. ivi. * • * Placidissima natura con soavissime maniera»: ma non sa agire cou fervore et efficacia, Mangelli l'S marzo 1653. ivi. ’ * Richi 9 novembre 1652. Excerpta a. 1647 ss. loc. cit. ’ Rapis II 78. * • Mangelli nel inaggio 1653. Excerpta a. 1653 ss. loc. cit. * Flbvrt LXI 768. * Del 22 maggio 1653, ristampa ivi. ’ * Mangelli il 18 luglio 1653, Excerpta a. 1653 ss.. Uh-, ci». * La Commissione era composta dei vescovi di (’allibrai, Brougv* Anversa, del conte Fuensaldafla. del decauo I.e Roy di Malines, del aegr«-tario di Stato, N'a varrò e di sei consiglieri di Stato. Relatore era il fanati»'«' Hovyue il quale aveva detto che il papa doveva soddisfazione agli stati- * Mangelli il 2 e 10 luglio 1653. ivi. * • Lo stesso il 10 luglio 1653, ivi. •• * Lo .stesso il 17 luglio 1653; ivi. 11 * Breve del 28 giugno 1653. Innocenlii X E piti. X. ( Deoio Azzolino secret.) n. 3. Archivio segreto pontificio.