r,:»8 Clemente X (1(370 1676). Capitolo IV. la memoria dell’ottantenne spesso veniva meno e quindi egli prometteva a parecchi le stesse grazie, sorgeva confusione. Per pro\ vedere all’inconveniente il Pai uzzi-Altieri ammetteva solo poche persone alle udienze private e s’informava prima dei loro desideri.1 Più grave era il fatto, ohe il cardinale impediva al possibile, che il vecchio papa venisse conturbato da notizie spiacevoli.2 Da principio Clemente X non volle prestar mano all’arricchimento degli Altieri,® dimodoché questi si lagnavano assai.411 cardinale Paluzzi-Altieri nascose dapprima la sua tendenza ad accumulare ricchezze;5 andava però in cerca avidamente del suo interessi* alla pari degli altri nepoti, solo lo faceva in modo che dava nell’occhio meno di loro. Del resto la sua posizione gli offriva opportunità di arricchirsi come da sè.9 Allorché il papa divenne più vecchio e più debole, si allentò anche il suo rigore contro l'arricchimento dei suoi nepoti; furono impartiti ad essi numerosi favori.7 il cardinale provvide alla sua famiglia sposando le nepoti a case eminenti come i Colonna e gli Orsini.8 Egli aveva saputo 8 t e i n a Vienna A f. 3. Anche il Chaulnes e il Boniils lo rappresentano dapprima ansai favorevolmente; vedi Gérin II 409 (ma cfr. 483 circa le cause del cambiamento di giudizio da parte dei Francesi). Invece P. Mocenigo (in Bekchet II 382) lo descrive coi più neri colori. Il Brosch (I 437 s.l ha accettato senz'altro questa caricatura, sebbene sia chiaro, clic il Mocenigo, il quale ebbe col cardinale dispute violentissime, scrive ab irato e non rifugge da bugie evidenti, per es. (p. 382) che Clemente X non era stato mai nunzio, o (p. 386) ch’egli non vedeva quasi mai Laura Altieri. Cfr. invece la * Rela-tione del conte di Lucerna, loc. cit. Del resto già il Rankz (HI, append. n. 144) ha richiamato molto esplicitamente l’attenzione sul fatto, che le asserzioni del -Mocenigo sul cardinale Altieri rappresentano « l’effetto di dissidi personali . ch’egli descrive allo stesso modo tutte le altre personalità e tratta anche altre faccende nella «sua maniera irritata». Cfr. anche CJ-Éitlv II 471. 1 * At'vito, inviato dal cardinale d’Assia a Leopoldo I il 10 maggio 1670. Archivio di Stato in Vienna. ! Vedi Grimal i in Berchet II 358. 1 Vedi * A (fiso del 5 luglio 1670: ... « mostrandosi il Papa già qualche tempo inesorabile in certe cose, massimamente quando è eccitato da qualcheduno. Onde è certo che il cardinale nipote non ha quella authorità che molti pensano, singolarmente nelle cose dove il Papa tiene qualche scrupolo ili consoienza, come sarebbe a dire di slargar la mano a prò de’ parenti. Egli liberamente dice e torna a dire che i Paluzzi non gli sono niente, e che se bora eli fussp intiero, non li dichiarerebbe per tal più. E che in tutti i casi vuole salvare l’anima sua e non j>erderla per arrichirli; haver esso vissuto 80 anni intatto di tali peccati, non volere bora per pochi mesi di pontificato deviare dal dovuto sentiero ». (Archivio segreto pontificio). * Cfr. * Relatione del conte di Lucerna, loc. cit. 1 Vedi Gktmani in Bercuet II 358. * Coni dice la * Relatione del conte di Lucerna, loc. cit. Cfr. anche * Nuovo governo di Roma, Barb. 5435, Biblioteca Vaticana. ’ Vedi « * Index brevium et bullarum Clementi« X ad favorem Alto-riorum ». Coti. I G 13 dell’Archivio Altieri in Roma. * Vedi la * Relazione, citata sopra p. 637, n. 9 nell’A r c h i v i o Liechtenstein in Vienna. Lo sposalizio di Ludovica Altieri col duca di