586 Clemente IX (1667-1669). Capitolo II. momento, del resto, pare che il Bargellini sentisse ancora qualche rimorso di coscienza. Egli non inviò a Roma la lettera dei quattro in originale, ma solo in copia, affinchè il papa avesse più facilmente mano libera per respingere il compromesso.1 Anche per il rimanente il debole uomo cominciò a sospettare di essersi fatto sviare; in una discussione col Gondrin e il Vialart egli afferrò una volta un coltello e tagliò la lettera dall’alto al basso;2 ma la sua inquietudine non durò di fronte alle assicurazioni tranquillanti dei suoi amici.3 Seguirono adesso i sinodi dei quattro vescovi, in cui essi fecero sottoscrivere al loro clero il formulario di Alessandro VII.1 I vescovi di Angers e di Beauvais furono tanto circospetti da con vocare, per dar meno nell’occhio, solo la. parte minore di ecclesiastici fuori della loro città episcopale; Buzenval di Beauvais temi»1 il 14 settembre il sinodo nella sua dimora di campagna di Bresle. Enrico Arnauld, il giorno seguente, tenne il suo a Saumur presso gli Oratoriani; egli chiamò solo 60 chierici di cui si poteva particolarmente fidare.® 11 18 settembre seguirono Pavillon di Alet e Caulet di Pamiera nella loro città episcopale. La dichiarazione premessa alla firma sul senso di questa è uguale alla lettera in tutti quattro i sinodi;8 la si era fatta stendere, come la lettera al Papa, a Parigi da mano esperta ed era stata inviata ai quattro vescovi.7 La dichiarazione consiste di tre punti: condanna delle cinque proposizioni: mantenimento della dottrina di sant’Agostino e di san Tommaso, cioè della grazia efficace per se stessa; obbligo, per quanto riguarda la questione di fatto, solo ad una sottomissione di rispetto. Enrico Arnauld dispose alla fine della dichiarazione, che questa dovesse esser sottoscritta entro due mesi anche dagli ecclesiastici secolari e regolari assenti. Questa ordinanza, però, non venne eseguita.8 II Buzenval