270 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo VI. duca di Toscana e il viceré di Napoli, mancavano questa volta, perchè il Mazzarino attaccava gli Spagnuoli in Italia. Anche nell’anno 164(1 le operazioni belliche contro i Turchi ebbero un corso sfavorevole, poiché il nuovo capitano generale dei Veneziani, il debole ed indeciso settantenne Giovanni Capello, non era pari al suo compito. Il 23 ottobre Zambeccari tornò » Civitavecchia; ivi morì il 21 dicembre 1646.1 Già nell’estate 1646 l’ambasciatore veneziano Contarmi aveva fatte nuove e pressanti insistenze sul papa, perchè venisse in aiuto alla repubblica; gli venne risposto ch’egli pretendeva l’impof sibile.2 Le insistenze durarono anche nei primi mesi del 1647, benché il papa, il 19 settembre 1646, permettesse a Venezia d’imporre tina tassa di un decimo sino all’importo di 400.000 scudi.1 Innocenzo fece rilevare ch’egli doveva sborsare per soldati 40.000 scudi al mese, doveva aiutare gl’irlandesi e sussidiare anche il re di Polonia. Non per mancanza di buon volere, ma per un’impossibilità evidente egli nou poteva contribuire con i soldati e i danari che l'ambasciatore esigeva in ogni udienza. Egli aveva mandato 1000 uomini a proteggere la Dalmazia, cosicché gli rimanevano solo 5—6 mila uomini per sorvegliare le coste dello Stato della Chiesa.4 Le navi pontifìcie uscirono in mare anche questo anno alla fine di maggio e si unirono come quelle dei Maltesi colla armata dei Veneziani, capitanata ora da Battista Grimani. Grimani bloccò la flotta turca, alla cui testa stava Fasli-pascià, per tre mesi nel porto di Chio; appena quando l’avanzata stagione rese impossibile la permanenza della (lotta in quelle acque tempestose, riuscì a Fasli-pascià di lasciare il porto di Chio con 87 galere e di arrivare a Creta. Grimani, che gli fu subito dietro, non potè «■olle sue navi d’armatura pesante seguirlo tanto celeremente, da impedirne lo sbarco. Dovette limitarsi a prendere la sua stazione d’inverno presso l’isola di Standia, dalla quale dominava il porto di Candia e poteva coprire dal mare l’approvvigionamento dell» fortezza. * Nonostante la benevolenza del pontefice, già il nunzio Angele Cesi aveva dovuto lamentare ripetutamente lesioni dell’immunità ecclesiastica da parte dei Veneziani. * 1 Vedi ZntXXtsXH VI 756 sì Guglielmotti 50 66. * Vedi * Cifra al Nirntio di Venezia del 21 luglio 1646. loc. eit. * Zittii. XV 478. * Vedi le * Istruzioni cifrale ai nuovo nunzio in Venezia, Scipione Far-nochieachi, del 12 e 26 gennaio. 2 e 9 febbraio. 30 marzo, 6 e 13 aprile 1647. loc. eit. * Vedi Ziskeiskn IV 784 Guglielmotti 73 ss. * Vedi le * Cifre al Cesi del 26 agosto e 30 settembre 1645, Nuiuiai- ài Venreia, Archivio segreto pontificio.