Le Missioni nell’America meridionale. 157 Nell’America Meridionale, ove le condizioni ecclesiastiche in genere presentavano molte ombre, anche le missioni fra i pagani erano trascurate. Su preghiera dei cattolici di Pemambuco Innocenzo X proibì nel 1645 al vescovo di S. Salvadore (Bahia) di costringerli a presentarsi avanti a lui per prestare il giuramento per dispense di matrimonio.1 Come i Cappuccini francesi strapparono Pemambuco dalle mani olandesi, conquistandolo per il Portogallo, e vi poterono così rimanere, nello stesso modo nell’anno 1044 i Gesuiti portoghesi salvarono Maranhào dagli Olandesi e vennero perciò premiati, nel 1652, con l’abolizione della schiavitù che vi dominava.2 A Maranhào nel 1645 i dodici cappuccini assunsero una missione dalla Propaganda, mentre altri nel 164»» si portarono a Tuapel e Nahuelgami nel Cile.3 Nel nord Cappuccini spagnuoli penetrarono nel 1646 in Darien (Panama), e nel 1650 in Kumana (Piritu), e nel 1647 i due gesuiti Grillet e Bachamel nella Guaiana.4 Nel Paraguai i Gesuiti contavano nel 1647 già ‘27 riduzioni con 300.000 Indiani; erano però implicati in una lotta violenta col vescovo francescano Bernardino de Cardenas di Assunción, poiché egli voleva visitare le loro riduzioni (« dottrine ») e li voleva sostituire con preti secolari. Cardenas abbandonò per sempre la sua diocesi nel 1652.5 Molto rumore fece un conflitto che nel 1647 si svolse nel Messico fra i Gesuiti e il vescovo di La Puebla de los Angeles, Giovanni I’alafox y Mendoza.6 Nato a Fitero in Spagna, mandato nel 1639 mulgare, et Iesu Cliristi imaginem in Domini altari erigere convenit; 5) Maiorum defunctorum epitaphium in tabella descriptum exponere christianis non convenit. 6) Pecuniam alteri foenerare non convenit; 7) Tempore baptismi convenit, ut sacerdos omnes mulieres sancto oleo vice alterius [sic !] inungat, et sanctum salem gustandum eisdein praebeat, et in earuin mortis articulo convenit, ut vice alterius sanctuin oleum iis conferat; 8) Omnibus maribus et feminis christianis diem dominicuin et magnos dies festos, abstinentiam a carnibus et ieiunia servare convenit ». Come dimostra l’accenno alla dinastia dei Ming, la traduzione venne fatta subito dopo l’arrivo del Morales e probabilmente da lui stesso. I Gesuiti la conobbero appena nel 1679 (ivi 43 s.). 1 Vedi Ius ponti). I 236 8. 2 Cfr. Schmidlin 330 e le testimonianze ivi citate; Giovanni da Castro-oiovanni O. M. Cap., Notizie storiche della missione Cappuccina di Rio de Janeiro 1050-1910, Catania 1910. 3 Vedi Rocco da Cesinale III 728 e Schmidlin 305, n. 6, 309, n. 9. 4 Vedi Rocco da Cesinale III 712 e Schmidlin 302. 5 Cfr. Sxreit, Bill. Missionum II 455 ss., 507 s., 527; Schmidlin 318; Astbàin 568 e 596; Lemmens 331; P. Pastells II 1-356 (Documenti 1638-54). * Astráin V 356-411; Egcren, Palajox et les Jésuites, Madrid 1878; Denaro García, Don Juan Palajox y Mendoza, obispo de Puebla y Osma, visitador y virrey de la Nueva España, Méssico 1918; Idem, Documentos inéditos ó muy raros para la historia de México. VII: Don Juan Palajox y Mendoza, su virreinato en la Nueva España, sus contiendas con los PP. Jesuítas, sus parti-