Cambiamenti dopo « la Pace Clement ina 607 Fin dal dicembre 1668 l'Albizzi lo definiva addirittura per un grandissimo sciocco.1 La « pace » Clementina provocò alla Sorbona un cambiamento nella tendenza finora decisamente gallicana; dopo il Breve del 19 gennaio 1669 furono organizzate manifestazioni straordinarie di onore per il papa.2 Per altri la piega delle cose riuscì meno gioiosa. Se qualche gesuita non si impicca, è un gran miracolo », aveva scritto il figlio del Le Tellier alla notizia del compromesso concluso.* Di fatti i gesuiti furono per qualche tempo in dispregio alla Corte, tinche specialmente le prediche del Bourdaloue ristabilirono la loro considerazione.4 Il confessore del re, Annat, appena era stato noto il contenuto del Breve papale, aveva scritto al re, che egli cui i suoi confratelli si sottomettevano completamente al papa.® Un precetto pontificio al loro generale, richiesto dal Lionnc a mezzo ilei nunzio, impose loro di lasciare adesso riposare le dispute.11 L’influenza della duchessa di Longueville terminò poco dopo la pace. Il re guardava con diffidenza le riunioni presso l’antica cospi-ratrice; allorché il nunzio gli parlò dei pericoli politici di queste conventicole, Luigi XIY si fece persuadere facilmente: la duchessa dovette ritirarsi in campagna.7 1 « Très grand coillon » (al Lionne in data 18 dicembre 1668, presso Cai-GHIE 1902, 975). » Ivi 1903, 47. s Rapin III 471. * Ivi 497 s., 506. s Ivi 471. 6 * Relazione anonima nella Biblioteca C a s a n a t e n 8 e in Roma X, VI 24, f. 41. Il 2 aprile 1669 * il Rospigliosi scrive al Bargellini, perchè il gesuita Maimbourg non pubblichi il suo libro, specialmente perchè v’è eccitazione a causa di una lettera ascritta al gesuita Fabri sulla sottoscrizione dei Quattro (XunzUit. di Francia 137 f. 126, Archivio segreto pontificio). La lettera del Fabri era stata bruciata su comando del Parlamento il 26 marzo 1669 (Sommekvogel III 516). * Il Rospigliosi non vuole, che il Bargellini s’immischi nell’affare (al Bargellini il 30 aprile 1669, f. 128v, loc. cit.). 7 Relazioni di nunziatura del 3 e 17 maggio e 22 ottobre 1669, in Cauchie, loc. cit. 1903, 51 S8. * Il Bargellini era di opinione, che la Fronda di una volta fosse semplicemente celata sotto la maschera del Giansenismo, e che la cabala ricevesse denaro dall’Olanda e dall’Inghilterra (Cifre del Bargellini del 16 no- vembre 1668 e 23 gennaio 1669, loc. cit.). La cabala si riunisce ora, * scrive egli il 3 marzo 1669 (ivi), sotto il pretesto delle prediche del giansenista Desina re* (efr. * Bargellini il 24 maggio 1669 e * Rospigliosi il 22 ottobre 1669, ivi). Come * il Bargellini scrive il 17 maggio 1669 (ivi), egli si serviva volentieri col re e la corte per i giansenisti della parola « cabala », » per sepelire affatto quello [nome] de’ Jansenisti. . . . Questo nome [cabala] opera meraviglie, perchè ferisce il cuore del Re ». A Roma si scorgeva un pericolo anche ne! fatto, che il vescovo Choisenl doveva esser trasferito da Comminges a Tournait colà egli poteva tanto più adoperarsi per il giansenismo, in «juanto godeva fama di costumi illibati. Ma il re insistette nella sua decisione (* Rospigliosi in data 24 settembre e 19 novembre 1669, ivi f. 181v, 194v).