154 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo IV. Alvaro Semedo, affinchè si provvedesse da colà per un procedimento omogeneo da parte dei missionari.1 Anche i Domenicani si rivolsero a Roma. In un’assemblea provinciale tenuta a Manilla nel 1640 deliberarono d’inviare come loro delegato il Morales. Morales partì subito, ma arrivò a Roma appena verso la fine di febbraio 1643, quando Semedo aveva già abbandonata l’Eterna Città.2 Passò un anno intiero prima che sette qualificatori dell’inquisizione cominciassero ad esaminare la questione in sedute di 14 giorni in 14 giorni, dal 22 marzo fino al giugno del 1644. La decisione spettava ad tuia congregazione di otto membri sotto il cardinale Ginetti e più tardi sotto il Cardinal Espada. Le decisioni finali vennero pubblicate dalla Propaganda, per invito della quale 1’ Inquisizione si era occupata della cosa.3 Le domande che Morales presentava in nome dei Domenicani e Francescani erano formulate in 17 punti. I primi cinque di essi riguardavano i precetti della Chiesa, del digiuno ecc., la cui osservanza urtava in difficoltà da parte dei neo-cristiani cinesi, il prestare a interesse, i due ultimi la preghiera per i defunti e la predica del Cristo Crocifisso; gli altri punti si riferiscono alla scottante questione: la presunta cooperazione ad atti d’idolatria.4 Le difficoltà vengono presentate in forma di domande, non di gravami contro i Gesuiti. Però una supplica di Morales alla Propaganda, che precede come introduzione le 17 domande,5 eleva contro di essi gravi accuse. Morales parte in essa dal pericolo che i missionari cinesi diventino occasione di rovina morale per le anime dei neo-convertiti; tale rovina essere già sorta dalla lotta che i Gesuiti condurrebbero in Cina contro i missionari Domenicani e Francescani; i Gesuiti infatti non si curerebbero del monito di Urbano Vili che avva raccomandato ai missionari di procedere uniti. A questa introduzione corrisponde alla fine delle 17 domande un 18° punto,6 il quale tratta delle pene che meriterebbero i missionari che avessero fatto, insegnato o tollerato ciò che è conte- 1 Biermann 50-63. Sulla missione di Semedo non si sa gran che. Cfr. ivi 66. n. 52. * Biermann 66. 3 Ivi 67. 4 Decreto della Propaganda del 12 settembre 1655 in Colleclanea I 30-35, il. 114: Bullarium Prop. (1839 ss.) I 123 ss. 5 Annales de la Soniété des soi-disans Jésuites III, Parigi 1767, 826. 8 Annales de la Société des sui-disans Jésuites III 829 e Morale pratique des Jésuites, n. XXXI (Arnauld, Œuvres XXXIV 373). Secondo gli Annales, III 820, gl’intrighi de’ Gesuiti riuscirono a sopprimere le 18 domande, «dont la resolution les eut notés et fait connoitre pour ce qu’ils ont été dans l’empire de la Chine. Un Prélat de Rome eu envoya une copie faite sur l’original même et c’est sur cette copie que nous donnons au public celle-ci ».