238 Innocenzo X. 1*144-1655. Capitolo V. per i suoi servizi e che poteva ritirarsi.1 Roose era stato un abile e duttile funzionario, un amico personale del Giansenio a cui aveva fornito il materiale per il suo «Mar» Gallicus ».* Egli era contrario per riguardi di Stato alla condanna del suo amico e si vantava che sotto di lui il clero non avesse guadagnato nemmeno un palmo «li terreno.3 Incalzato dai superiori dei premostratensi e dall’università di LoVanio, l’arcivescovo Boonen aveva inviato a Madrid un certo Rechi per dare più particolareggiate informazioni sulla sua posizione di fronte alla Bolla. Filippo IV fece sapere all’arcivescovo nel maggio 1649, che tale ambasciata gli era gradita e che nulla deciderebbe prima di aver sentito l'inviato. Prima pero ancora che nell'ottobre potessero venir mandate al Becbt le sue credenziali, il 3 agosto sedili quell’ordine per la pubblicazione della Bolla, che la giovane regina aveva ottenuto da suo marito. Il primo gennaio 1 <»r>0 Rechi venne ricevuto da Filippo IV. Sem lira però che egli abbia avuto anche prima occasione di parlare col re in segreto, e quando l’inviato pregò che si volessero valutare i motivi che l'arcivescovo Boonen e il Consiglio di Stato opponevano alla Bolla, il re rispose che già lo faceva. Subito Recht comunicò tale risposta a Lovanio e la sua lettera arrivò colà presso a poco nella stessa data del decreto reale del 3 agosto 1649.4 L’arcivescovo Boonen seppe sfruttarti subito nel consiglio di Stato questa situazione delle cose. Siccome il re, cosi espose in un lungo discorso, ora vuole un ulteriore esame della cosa, altro non rimane che differire la pubblicazione della Bolla.4 Così la vertenza stagnò, fino che nell'anno seguente il re rinnovò il suo ordine;* del resto Leopoldo Guglielmo tornò dalla guerra appena nel novembre. Frattanto la situazione in Fiandra s'era fortemente spostata. Bichi aveva richiesto l’aiuto del braccio secolare per la pubblicazione della Bolla poiché altrimenti non si poteva attendere dai 1 JUriN 1 ss«. » /fioyr. Hat. de Jlcigignc XX 64. ’ K »fin I 295, 209. - • Si vanta che al suo tempo li ecclesiastici non hanno acquistato un ilit» ili terra » (Bichi i] 23 novembre 1647, Excerpta loc. eit.ì Sulla *ua amicizia con Giansenio vedi Rapix I 4. _ * I 3*4, 3S8: • Boonen al consiglio di Stato il 5 e 18 febbraio 1650, nell allegato al * Rapporto di nunziatura del Bichi del 17 inarso 1650. f.ircrpta loc. cit.. Xcli'tidienza del 1° gennaio, secondo il Boonen, il re disse: ■ informatimi *e esse, quanti ponderi* esset haec causa, «««eque adliibiturnin. quod ex I>ei et Lcclraiae serviti© futunun est», (ivi). Secondo il »Dispaccio del Bichi del 20 aprile 1650 (ivi) le proposte del Recht erano: che il re inducesse il papa a fare esaminare da teologi il libro del Gians«nio,a decidere il conflitto de amxUiit per dimostrare al re l'infondatezza della proibizione. • Bichi il 2® loglio e 28 agosto 1649, ivi. * Rapix 1 38$ ». * Vedi sopra pag. 236.