CAPITOLO II. Mìizzarino e Innocenzo X. Le mene dei Barberini. - L’arresto del Cardinal Ketz. Relazioni con la Spagna e col Portogallo. -L’insurrezione napoletana. I. L’elezione di Innocenzo X significò per il Cardinal Mazzarino, capo della politica francese, una sensibile sconfìtta. Egli aveva fatto tutti gli sforzi possibili per procurare la tiara ad uno dei suoi amici, ed ora doveva veder riuscire eletto proprio il cardinale che era stato da lui espressamente escluso! E le cose si erano svolte in modo, che a questo bel risultato avevano contribuito essenzialmente il cardinale protettore della Francia, Antonio Barberini, e lo stesso ambasciatore francese! Mazzarino da principio prese in esame sul serio la questione se la Francia non dovesse negare al nuovo papa il riconoscimento, col pretesto che non era eletto legittimamente; ma alla fine non osò d’incamminarsi per una via così pericolosa.1 Anzitutto sfogò la sua immensa rabbia alle spalle di coloro che considerava promotori della nomina. Il cardinale Antonio Barberini nell’ottobre 1644 si vide tolto in forma brutale il protettorato francese, ciò che destò a Roma impressione grandissima 2; a metà dicembre anche l’ambasciatore francese Saint Chamond ebbe il suo ordine di richiamo. Il castigo era duro, perchè Saint Chamond non aveva commesso un tradimento, ma solo una grande imprudenza. L’ambasciatore credette perciò di poter appellarsi con successo alla clemenza del re e della regina, ma Mazzarino non si lasciò intenerire. Tutto l’affare indebolì il prestigio di Innocenzo X, perchè fece sorgere l’opinione che egli fosse divenuto papa per illeciti intrighi.3 1 Vedi Meni, du P. Rapili I 89; CoviLLE 27 8. Cfr. Bocgeant, Ilist. des guerres et négocìat. qui précéd. le traiti de Westphalie IV, Parigi 1759, 59. * Vedi la * Relazione del card. Ilarrach a Ferdinando III. in data 19 novembre 1644, Archivio di Stato in Vienna. s Vedi Coviiae 37 ss,