Perdite della Chiesa.
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della religione e per il possesso dei beni ecclesiastici. Per questa ultima disposizione, delle città libere rimasero puramente cattoliche solo Colonia, Aquisgrana ed alcune minori città della Svevia.
I	protestanti rimasero invece dominatori soli in Amburgo, Imbecca, Goslar, Mühlhausen, Nordhausen, Vormazia, Spira, Wetzlar, Schwäbisch Hall, Heilbronn, Reutlingen, Wimpfen, Schweinfurt, Norimberga col suo considerevole territorio, Ulma e Lindau. Anche Prancoforte sul Meno rimase tutta protestante, dove purtut-tavia vennero però lasciate ai cattolici la chiesa del duomo di S. Bartolomeo, nella quale venivano eletti e incoronati gli Imperatori, e alcune altre chiese, come fu fatto anche per Ratisbona, ilei resto prevalentemente protestante. Nelle città dell’impero confessionalmente miste Augusta, Dinkelsbühl, Ravensburg, Bibe-rach e Kaufbeuren, i posti del consiglio ed altri uffici dovevano venire occupati dai cattolici e dai protestanti in pari numero.1
   Ancora più sensibili erano le perdite della Chiesa cattolica riguardo ai beni ecclesiastici, coi quali, come deplorava il Chigi, venne fatto un commercio che gridava vendetta al cielo,2 cosicché un contemporaneo poteva scrivere: « I signori giocano per passare il tempo con abazie e conventi, come fanno i ragazzi colle noci e con le pallottole ».3 Dalla terribile bufera si salvarono soltanto quattro arcivescovadi: Magonza, Treviri, Colonia e Salisburgo, i vescovati di Bamberga, Würzburgo, Wormsazia, Eichstätt, Spira, Strasburgo, Costanza, Augusta, Frisinga, Ratisbona, Passavia, Trento, Bressanone, Basilea, Liegi, Coira, Hildesheim, Paderborna, Münster e Osnabriik; però in quest’ultima località s’introduceva l’istituzione veramente mostruosa di un vescovado amministrato alternativamente dai cattolici e dai protestanti.4 Delle abbazie rimasero ancora in mano dei cattolici Fulda, Stablo, Korvei, Prüm, Kempten, Elhvangen, Berchtesgaden, Weissenburg e i due principati dell’ordine teutonico e gioannita. Andarono invece perduti oltre la gran massa di beni ecclesiastici mediati che i principi e le città si erano appropriati, delle diocesi immediate: gli arcivescovadi di Magdeburgo e Brema, i vescovadi di Lubecca, Halberstadt,
    1 Mentre Massimiliano in Augusta insisteva fermamente sull’esecuzioue delle disposizioni del trattato circa la parità e sottraeva ai cattolici riluttanti la sua protezione, egli resistette con la massima fermezza alle pretese svedesi per la libertà religiosa dei suoi sudditi protestanti del Palatinato superiore, che era stato ricattolizzato appena dopo il 1 gennaio 1624. Vedi Riezler V 652 ss.; Doeberl I (1906) 567 s.
    *	Chigi all’abate Altoviti, in data, 1648 agosto 28, Cod. A. II 28 della Chig., Biblioteca Vaticana.
    *	Adami, ed. MEIERN, c. 26.
*	«Scellerata alternativa » chiama il Chigi questa disposizione nella sua
*	Relazione cifrata del 16 ottobre 1648. In argomento cfr. I, Freckmann, Vie ('npitulatio perpetua und ihre verjassungngeschiehtliche Bedeutung für das Ilochslijt Osnabrück (1648-1660), Osnabrück 1906.