Fabio Chigi nunzio a Colonia. 321 lavicino1 lo fecero apparire ad Urbano Vili come l'uomo adatto per il posto di nunzio di Colonia, che gli venne affidato nel giugno 1639. Chigi arrivò sul Reno nell’agosto e vi rimase per 13 anni. 11 trapasso dal clima africano di Malta alla Germania ebbe un effetto nocivo sulla sua debole salute. Tuttavia egli corrispose puntualmente a tutti i suoi doveri d’ufficio. La semplicità dei suoi modi, la sua prudenza e moderazione nella difesa delle immunità ecclesiastiche, lo resero così caro che la difficile operazione alla vescica a cui dovette sottoporsi alla fine del 1642, destò generale compartecipazione. Quale prestigio godesse il Chigi a Roma, dimostrato è dal fatto che il cardinale Barberini lo credeva degno della porpora già nel febbraio 1643.* L’anno seguente morì Urbano Vili. Il nuovo papa Innocenzo X lasciò il nunzio a Colonia, benché non lo conoscesse personalmente. Chigi aveva imparato a conoscere profondamente la situazione tedesca, quando la sua nomina a nunzio straordinario presso il congresso della pace a Munster trl impose un compito diplomatico, che più difficile non si poteva pensare. Apertamente - poiché ogni finzione gli ripugnava - egli rappresentò colà i rigidi principi della Curia, ma tuttavia là ove questi non erano in questione, si dimostrò molto gentile anche di fronte agli acattolici. Corrispose alla sua prudenza come ai suoi sentimenti cristiani il fatto che egli venne incontro cordialmente anche a grandezze decadute, così nel 1641 alla fuggitiva regina Maria de' .Medici in Colonia, nel 1650 alla duchessa di Longueville ad Aquilana e nella primavera del 1651 al Mazzarino.3 L’atteggiamento del Chigi nella questione della pace incontrò l’approvazione del papa, in modo che questi lo nominò nel 1651 suo Segretario di Stato •* nel 1652 cardinale.* Uno dei suoi principi fondamentali era: molto fare e poco dire.4 Le attitudini straordinarie del Chigi rendono comprensibile che *i associassero al suo pontificato le più elevate speranze. Perfino molti protestanti in Germania e in Francia salutarono la sua elevazione.* * Sul paterno interessamento del Pallavicino per Chigi, cfr. le lettere >n Macchia 12 ss., 16 ss. * Lettere di Pallavicino ad Alessandro VII anche oel C'od. C. Ili 64 della Biblioteca Vaticana. * Vedi la lettera del Pallavicino dell'ultimo febbraio 1643 in Macchia 63. * Vedi Touktual 18 s., 22 s. * Vedi sopra p. 35. Cfr. anche Picco lomiki, loc. cit. 117». • Ringraziamento di F. Chigi a Siena per le congratulazioni alla nomina a cardinale, ® data, 16 marzo 1652, nell’ Archivio di Stato in Siena. * « Molto fare e poco dire • (Lettera del Roveniu* nell’.!rch. v. d. getchir-v. h. aaritb. Utrecht XXXIII [1908] 13). Intorno ad una presunta autobiografìa di Alessandro VII vedi Appendice N. 6. * Vedi Palla vicino I 133, 270. Intorno aH’opinione favorevole che si Nutriva a Parigi sul conto di Alessandro VII, cfr. G. Hkrmant, Jlem., éd. Q«*ier II, Parigi 1905, 661 s. PiirroR, Storia dei Papi. XIV. 21