674 Clemente X (1670-1676). Capitolo VI. Quanto fermamente nell’agosto del 1672 si confidasse alla Curia nella Francia, risulta da alcune istruzioni della Segreteria di stato al nunzio spagnuolo. Se il re cristianissimo, vi si dice in data 13 agosto, schiaccia gli eretici olandesi e procura ai cattolici finora oppressi la libertà religiosa, Sua Santità non può che ringraziarne Iddio, come dall’altra parte deve deplorare, che l’alleato degli Olandesi, il governatore dei Paesi Bassi di Fiandra, conte Mon-terey, opx>rima con gravi imposte poveri conventi di Mendicanti. Certo sarebbe meglio, se i principi cristiani combattessero uniti i Turchi, ma l’esperienza ha mostrato quanto sia difficile realizzare una lega. Non rimane pertanto se non pregar Dio, che benedica gli sforzi di Luigi XIY per la liberazione dei cattolici olandesi e limiti l’incendio guerresco alla terra degli eretici.1 A Roma dispiacque non poco, che nel settembre truppe dell’imperatore dalla Boemia, rafforzate da 14.000 Brandeburghesi, si recassero sul Reno. Si attribuiva all’influenza spagnuola il fatto, che Leopoldo I avesse abbandonato la neutralità, e si deplorava che le truppe dell’imperatore non proteggessero la Polonia, con che anche l’Ungheria sarebbe al sicuro. La Spagna viene esortata a preoccuparsi di proteggere dai Turchi i suoi preziosi possedimenti italiani; ma questo, doveva esporre il nunzio, era impossibile, ove s’inviassero aiuti agli Olandesi.2 II malcontento del papa crebbe ancora, allorché la Spagna si permise gravi usurpazioni sul terreno ecclesiastico nei Paesi Bassi, a Napoli ed a Milano.3 Il gabinetto di Parigi si comportò con più prudenza di quello di Madrid ; esso evitò nel primo anno della guerra ogni conflitto ecclesiastico col papa,4 giacché occorreva celare i veri scopi dell’impresa olandese e ingannare il papa in proposito. Allorché lo scopo sembrò sufficientemente raggiunto, si ritenne poter fare a meno di ulteriori riguardi. Alla fine del 1672 Luigi XIV fece pubblicare, senza intesa preventiva colla Santa Sede, un editto, col quale egli si attribuiva la padronanza sugli Ordini di san Lazzaro e della Madonna del Carmelo e contemporaneamente sopprimeva una quantità di altre istituzioni ecclesiastiche, per 1 Vedi * Cifra del 13 agosto 1672. * Vedi * Cifra al Xuntio di Spagna del 19 novembre 1672, Nunziat. di Spagna 139, p. 54 ss., Archivio segreto pontificio. 5 Vedi ivi. Un * Breve di ammonimento al governatore dei Paesi Bassi spagnuoli, Monterey, del 16 luglio 1672, nelle Epist. II—III, loc. cit. Ivi pure * Breve di ammonimento al « Marchese de Astorga, Prorex Xeapol. », del 1° novembre 1672. La lettera servì a poco, Clemente X dovette ripetere le sue lagnanze; vedi i * Brevi all’Astorga e alla regina-reggente di Spagna del 21 gennaio 1673, Epist. IV-V, loc. cit. Un nuovo attentato contro i diritti ecclesiastici a Napoli costrinse Clemente X a sollevare ancora una volta proteste con * Brevi alla regina-reggente di Spagna, all’Astorga e al nunzio di Napoli, in data 10 settembre 1673. ivi. * Vedi Gérin II 479.