460 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo V. che si seguita a stampare contro il papa.1 Le lamentanze contro il secondo formulario, la cui sottoscrizione era stata prescritta dall’assemblea del clero, diedero ricca materia agli scritti polemici. Siccome in esso veniva richiesta l’accettazione del Breve del 29 settembre 1654, il quale da parte sua si basava sulla proibizione dell’inquisizione del 23 aprile 1654 contro i libri giansenistici, così vennero fatte circolare le dicerie più fantastiche su un presunto proposito d’introdurre anche in Francia questo tribunale della fede.2 Perciò l’assemblea del clero dopo l’accettazione della bolla di Alessandro VII compilò un terzo formulario,3 nel quale il Breve incriminato non veniva più citato e veniva sostituito dalla più recente dichiarazione papale del 16 ottobre 1656. Ma anche così i punti d’attacco non mancavano. Il formulario, si diceva, obbliga a scanso d’eresia, ma la negazione del fatto che Giansenio ha insegnato le cinque proposizioni, non può essere eresia. E qual diritto possiede l’assemblea del clero d’imporre ai vescovi l’obbligo della firma ?4 Naturalmente in prima fila a non lasciare arrugginire la penna stava sempre l’Arnauld. Quando ai primi di maggio del 1657 giunse al Parlamento il decreto regio per la registrazione della bolla, egli presentò rapidamente l’uno dopo l’altro tre memoriali, '' nei quali evoca di nuovo lo spauracchio dell’inquisizione e la minaccia per le libertà gallicane. Un quarto memoriale6 equipara già nel titolo la registrazione all’introduzione dell’inquisizione, la quale sarebbe peggiore di quella romana e spagnuola. Però questi scritti erano fatti per il Parlamento; onde influirò in senso più generale sulle classi colte, era necessario di creare qualche cosa di analogo alle lettere provinciali e a ciò si trovò anche l’uomo adatto, quando accanto ad Arnauld e Pascal entrò in campo un terzo campione principale del giansenismo, Pietro Nicole. Anche Nicole è figlio d’un avvocato, nato nel 1625 a Char-tres. Egli studiò teologia alla Sorbona, ma non diventò mai sacer- 1 * Piccolomini il 16 febbraio 1657. «Mi fa star sospeso [nella pubblicazione della bolla] primo le tante stampe ohe vedo uscir fuori contro l’autorità della S. S. et il sentire che alcuni vescovi dell’Assemblea tenghino mano alla publicatione di tali libri» (Ivi 111 A). Rapin (Mém. II 460) parla di un prodigieux nombre d’écrits de France et de Fiandre contro il formulario ». Al nunzio il 16 giugno 1657 dal Papa e dal segretario di Stato venne dato incarico « che in avvenire con ogni applieatione e diligenza maggiore procuri qualsiasi scrittura o stampa che esca in quel regno concernente il Jansenisino * (Vezzani al cardinale Chigi, in Annales de St.-Louis X [1905] 192). : Rapin II 460. 3 Sul tenore di esso, ivi 463. 4 Ivi 449, 462 s. 5 Œuvres XXI 61 ss. 6 Ivi 82 ss.