La missione russa a Roma. Disfatta turca sul Dnjestr. 049 recentemente da ricerche approfondite.1 Le relazioni pacifiche, tra Russia e Turchia presero fine, allorché il sultano .Maometto IV accettò la sottomissione dello Hetman della Piccola Russia, Doros-cenko. Lo zar Alessio Mikhailovie si sentì ora minacciato; egli terminò nel 1667 coll’armistizio di Andrussov la guerra già tredicenne colla Polonia e concluse col nemico di ieri un’alleanza, per la quale, in caso di attacco turco, Russia e Polonia dovevano unire la loro difesa. Il caso si verificò, allorché PII luglio 1672 il sultano varcò il Danubio con 100.000 uomini e-s’impadronì della fortezza di Kamieniec in Podolia. Ora lo Zar pensò a formare una lega dei sovrani europei contro il nemico ereditario comune. Egli mandò tre ambasciatori in Occidente: Uekraintzeff a Stoccolma, Copenhagen e l’Aia, Yinius a Parigi, Londra e Madrid, Paul Menzies von Pitfodels a Berlino, Dresda, Vienna, Venezia e Roma.2 Il Menzies era uno Scozzese cattolico, che aveva dovuto lasciare la patria a causa della sua fede, ed era entrato prima al servizio polacco poi nel 16(51 in quello russo. Egli partì da Mosca il 20 ottobre 1672, ricevette alle corti secolari parole cortesi e giunse a Roma il 18 agosto 1673. Il 28 agosto ebbe udienza dal papa 3 e consegnò la lettera del suo sovrano.4 Nella risposta Clemente N espresse la sua gioia per i passi dello Zar; il Papa non aver fatto mancare ammonimenti ed appoggi contro il pericolo turco; anche in futuro incoraggerebbe i principi cristiani.5 La situazione in Oriente aveva subito frattanto cambiamenti ulteriori. Giovanni Sobieski, sussidiato non solo dal papa, ma anche dal nobile cardinale Odescalchi con 20.000 fiorini,' aveva raccolto un esercito di 50.000 uomini. L’uomo singolare, che si guadagnò non ingiustamente il nome di leone del Nord >, non volle attendere il nemico in patria, ma gli andò arditamente incontro. La fortuna lo favorì. L’11 novembre 1673, giorno di san Martino, egli sorprese l’accampamento troppo esteso dei Turchi presso la fortezza di Chocim sul Dnjestr, ed annientò in una battaglia micidiale quasi tutto il loro esercito.7 Re Michele era morto 1 X. Tchakykow (Ministre Resident de Russie près le SaintSiòge), Unf ambaxsade russe à Home au xvn siècle: Paul Menzies de l'itjodels (Extrait du Cosmos catholieus), 1901. s Tchartkow 3. * Ivi 14. 4 Facsimile del testo russo ivi 4, traduzione latina in A. Theinkk, Monuments hist, relalijs aux règnes d'Alexis Mikhailoritrh, Theodore 111 e Pierre le Grand, Roma 1859. * Tciiakvkow IH. * Vedi Trenta I 315. 7 Vedi Hammer III 11840) 665 s.; C'oter. Hint, de •/. Sobieski, Parigi 1761. 221 s.