Clemente IX (1667-1669). Capitolo II. non poteva fare altrettanto per l’imperatore, altrimenti lo scopo sarebbe andato fallito e la Francia non si sarebbe sentita ol> bligata.1 Leopoldo I dichiarò che questi motivi di politica e di diritto pubblico erano sottigliezze, non comprese in Germania. Egli continuò a sostenere, che il papa avrebbe potuto mostrargli la stessa benevolenza. Con vivacità incomparabilmente maggiore si espresse il ministro Lobkowitz, che si abbandonò col nunzio agli insulti più bassi, e giurò, che, se il papa ora non nominava anche il prescelto dall’imperatore, questi dovrebbe porgere incondizionatamente la mano agli eretici. Inoltre, riferiva ancora il nunzio, si pensava ad espellere lui stesso ed a troncare i rapporti colla Santa Sede. Fa stupire, pensa il nunzio, che il Lobkowitz e l’Auerspery;. del resto nemici mortali in questo punto sono uniti.2 Si vide presto, che l’autore delle minaccio era l’Auersperg, perchè quest’uomo smisuratamente ambizioso mirava con ogni forza ad ottener*' il cappello cardinalizio e non si vergognava per questo di mendicare formalmente l’intercessione della Francia. La situazione in seguito s’inasprì sempre più. Venne deciso nel Consiglio dei ministri di vietare al nunzio di comparire ulteriormente alla Hoi burg, e di espellerlo dai paesi ereditari. Se all’ultimo non fu fatto, ciò accadde principalmente, perchè riguardo airimminente guerra coi Turchi si aveva bisogno dell’aiuto del papa. Finalmente gli sforzi del nunzio riuscirono a calmare gli animi a Vienna e ad ottenere comprensione per il punto di vista del pontefice nella faccenda.8 L’Auersperg, invece, venne presto raggiunto dal suo destino: allorché il residente imperiale presso la Santa Sede, barone di Plittersdorf, giunse improvvisamente a Vienna il 5 novembre 16C9 e rivelò i legami segreti dell’Auersperg colla Francia, questi fu bandito dalla corte.4 In una terza nomina poco prima della sua morte, il 29 novembre 1669, Clemente IX pubblicò il Portocarrero e chiamò nel senato della Chiesa altre sette degne persone.5 Tutte avevano prestato servigi ragguardevoli alla Santa Sede. Il giurista Carlo * Vedi LSVINSOK, N untiaturberichtc I 817, 824 s. Cfr. inoltre la * lettera autografa di Clemente IX a Leopoldo I, rimasta sconosciuta al Levinson, del 7 settembre 1669, .-Ira». 45, t. 41, p. 151&, Archivio segreto pontificio. * Vedi Levinson I 817. * Vedi ivi 602s., 818»., 830. Cfr. la * lettera autografa di Clement* IX all’imperatore ed all'imperatrice del 17 ottobre 1669 per calmarli circa la promozione del Bouillon (Archivio segreto pontificio, loc. cit. p. 155-I56b). 4 Vedi *4 rchiv für òsterr. Gesch. XX 299 s. s Cfr. Grimaxi in Berchet 11 355 s.; Ciaconius IV 790 ss.; Carpelua VII 197 ss.