664 Clemente X (1670-1676). Capitolo VI. L’incidente, ohe suscitò a Roma un grande scalpore in tutti gli ambienti, fu ben lontano dall’intimidire il vecchio Papa. Clemente X, piuttosto, raccolse la sfida ed affrettò la progettata nomina cardinalizia, in cui non si tenne conto dei candidati della Francia. Già il 27 maggio 1675 ebbe luogo un Concistoro, in cui furono nominati sei cardinali. Quattro erano romani: Galeazzo Marescotti, Alessandro Crescenzi, Bernardino Rocci e Fabrizio Spada, uno napoletano: Mario Alberizzi, e uno inglese: Filippo Tommaso Howard.1 Galeazzo Marescotti, assessore dell’inquisizione sotto Alessandro VII, nel 1668-1670 nunzio in Polonia, nel 1670-1675 nunzio in Spagna, riuniva in sò molte qualità eccellenti, soprattutto un grande amore alla Santa Sede, cosicché un contemporaneo lo esaltò come colui che aveva un petto di bronzo per la difesa del papato.2 Fabrizio Spada era stato anch’egli nunzio: nel 1672-1674 a Torino, nel 1674-1675 a Parigi. Dotto e caritatevole, egli dava prova di così grande pietà, che taluni parlavano di esagerazione.3 Era assai pio anche il somasco Alessandro Crescenzi, nel 1646-1652 nunzio a Torino, quindi vescovo di Bitonto, ove egli donò quasi tutto quanto possedeva ai poveri, infine maestro di Camera di Clemente X.4 Bernardino Rocci era stato nunzio a Napoli nel 1661-1668, Maggiordomo sotto Clemente IX e Clemente X.5 Mario Alberizzi era stato sotto Alessandro VII segretario di duo Congregazioni, Propaganda e la Congregazione dei Vescovi e N. S. con senso «li savio biasimo dell'atto medesimo gli disse ch’egli era scommunicato per la violenza, che usava alla persona della Slil Sua. Questo ò il racconto historico del successo, le cui particolarità parrebbero incredibili, se cosi precisamente, si come le ho descritte, non mi fussero state riferite dalla viva voce di X. S. ». È fondata su dicerie la relazione dell'udienza, fatta dal Mocenigo nella sua * lettera ad A. Contarmi del 1° giugno 1675, loc. cit. 1 Cfr. sui nominati Guabnacci 1 71 ss.; Cabdella VII 230 ss.; Gékin I I òli.') ss. ’ Vedi la * «Scrittura politica», citata sopra p. 662. n. 2. Le carte lasciate dal Mareacotti andarono disgraziatamente disperse; la piti gran parte pervenne nella Biblioteca Corvisieri a Roma, messa all’asta nel 1901 (vedi Biblioteca Corvisieri II 31 ss., 413 ss.. 425 ss., 453 ss.). Un manoscritto riferenttsi alla nunziatura polacca in HlXKSEMAKK (Leipzig), Jiatalog 477 (1920), Nr. 67. Sulla nunziatura polacca del Marescotti vedi anche Ciampi I 55 ss., 317 ss. Busto di marmo del cardinale nel palazzo Ruspoli a Roma. Cfr. Litta 43. s * «Dotto, arguto, generoso, caritativo et officioso,. . . assai propenso alla divotione, in che tal volta ha usato qualche semplicità per li modi improprii, che prattica di spirituale». «Scrittura politica», loc. cit. 4 Cfr. sopra p. 630. 5 Cfr. sopra p. 631.