48 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo II. Lo scopo di intimorire il papa fu raggiunto in pieno. Prima ancora che le truppe francesi avessero operato il loro sbarco di fronte all’isola d’Elba, Innocenzo X il 17 settembre fece improvvisamente chiamare i cardinali Este e Grimaldi e dichiarò loro di voler graziare i Barberini; essi avrebbero potuto venire in Avignone e riavere tutto quello che era stato loro confiscato.1 Ora anche Mazzarino cambiò il suo atteggiamento. Egli divenne così gentile che quasi non lo si riconosceva più. Si dichiarò il più fido e il più devoto servo della Santa Sede, parlò entusiasticamente della pace universale, della riunione dei principi contro il comune nemico della cristianità, della gloria immortale del presente pontificato.2 Ne si trattò di sole parole: quando l’il ottobre 1646 venne conquistato Piombino, per riguardo al papa non si toccò la signoria dei Ludovisi, che potè continuare, naturalmente sotto la supremazia del re cristianissimo. Infine Mazzarino promise di mandare un ambasciatore che fosse per ogni riguardo gradito al papa.3 Non fu facile di trovare la personalità adatta. Molti candidati indesiderati si presentavano, ma tutti coloro a cui si offriva tale onore, cercavano di evitarlo. Così si ritirarono il cardinale di Lione e il marchese di Noirmoutiers. Si pensò infine al marchese di Fontenay-Mareuil, il quale da principio si fece pregare addu-cendo la sua età e la precarietà della sua salute, ma alla fine accettò.4 Alla domanda del Mazzarino se il Fontenay fosse gradito alla Santa Sede, venne subito risposto affermativamente. A Roma lo si attendeva con impazienza.5 Innocenzo X, che desiderava già da lungo tempo la ripresa di normali relazioni diplomatiche con la Francia, ne aveva in questo momento un motivo particolare: poiché nelle agitazioni dei giansenisti francesi6 molto dipendeva dal contegno del Mazzarino. Prima che Fontenay arrivasse in Roma passò alcun tempo. Le difficoltà insite ancora nelle reciproche relazioni, vennero feli- 1 Oltre le relazioni usate da Coville (137) cfr. Servantius, ‘Diaria (Archivio segreto pontificio) al 17 settembre 1646 e la * Lettera di Savelli del 22 settembre 1646, Archivio di Stato in Vienna. Vedi anche il * Breve del 26 settembre 1646 al duca Massimiliano di Baviera, Epìxt. I l-I II, Archivio segreto pontificio. Un * Discorso diretto al papa di non concedere al Barberini il perdono con danno della Camera apostolica » in Barb. 5748, Biblioteca Vaticana. * Lettere ad un amico in Roma del 13 e 21 ottobre 1646, in Coville 138. 3 Vedi ivi 138-139. 4 Vedi ivi 142-143. Fontenay—M areuii. era stato ambasciatore francese a Roma già del 1639-1644; vedi Baguenault de Puckesse in Rev. de* quest, hi st. XVIII (1875) 160 e le Mémoires de Fontenay-Mareuil, ed. Michaud-Poujoulat, 2» serie V (1837). s Vedi Co ville 143. 8 Vedi i particolari al Capitolo VI.