2	Introduzione.
religionario estero è oppresso, può accadere, ad esempio, che il governo protestante eserciti delle rappresaglie sui propri cittadini, e viceversa. S’aggiunga, in riguardo culturale, che sul popolo pesa, come un incubo, l’umiliante consapevolezza dello spopolamento e dell’ impoverimento dopo la guerra; ciò che impedisce qualsiasi ripresa. Quando il Tedesco compone delle poesie, lo fa in metri francesi; quando il principe tedesco farà innalzare degli edifici monumentali a spese del suddito impoverito, è la Francia che fornirà l’idea e il modello. Qual magnifico posto aveva la Germania nelle nuove scienze sperimentali col suo Copernico e col suo Kepler, quando esse tentavano i primi passi ! Ma dopo il 1650 la Germania possiede bensì ancora un grande dotto ed un poliedrico erudito, quale è il Leibnitz, scopritore del calcolo infinitesimale, come, sul vero campo delle scienze sperimentali, Ottone di Guericke rimarrà per lungo tempo 1’ unico nome d’inventore che registri la storia. I Tedeschi hanno perduto ogni slancio, ogni coscienza di sè, ogni entusiasmo per l’antica grandezza della patria. Come avrebbero potuto iu tale stato d’animo farsi valere di fronte agli stranieri? Per una notevole parte del popolo sussiste, per così dire, la necessità religiosa di considerare il medio evo cattolico e con ciò i grandi secoli del predominio tedesco come un’epoca di oscurantismo e di barbarie; e se ciò nonostante il solo nome dell’imperatore è ancora circondato di una specie di aureola luminosa, è solo per destare in certe memorie nostalgiche il desiderio che chi lo porta si risvegli dal sonno del Kyffhàuser.
    Come la Germania, così anche la Spagna è precipitata dai suoi fast igi. Sotto Carlo V e Filippo II, il paese aveva avuto il suo secolo di egemonia europea, ma dal secolo xvn segue un periodo di decadenza ed impotenza politica sempre più grande. Strano che ciò nonostante, e anzi proprio in quest’epoca, la poesia spagnuola celebri la sua più imponente fioritura in Lope e Calderón e la pit-tura spagnuola in Velasquez e Murillo. Gli è che la letteratura e l’arte in Ispagna avevano le loro propaggini anzitutto nella fede profonda e sentita del popolo, il quale aveva respinto da sè con ogni energia il tentativo di riformare la fede e si era conservato il tesoro inestimabile dell’unità religiosa; nessun’arte porta l’impronta della religiosità e della religiosità cattolica così profondamente come la spagnuola.
    Anche in Francia si era salvaguardata, almeno all’ingrosso, l’unità della fede. Durante le guerre degli ugonotti, il paese era stato, per così dire, sul bilico della bilancia. Non è possibile di prevedere cosa sarebbe avvenuto se, allora, la Francia si fosse data in braccio al protestantesimo; è probabile che in tal caso la riforma sarebbe diventata padrona d’Europa. Ma le cose presero un corso diverso. La nazione francese come tale non voleva le innovazioni religiose; voleva invece essere e restare cattolica e