I passi compiuti dai giansenisti 209 Innocenzo X disse loro che voleva restituire alla Chiesa la pace con altri mezzi che con le dispute.1 Anche i tentativi di Saint-Amour di guadagnare i Domenicani non ebbero l’esito desiderato. Il generale dei Domenicani aveva bensì nel maggio 1652 fatto venire a Roma da Tolosa il fanatico avversario dei Gesuiti, Regi-naldo Ravaille,* che assieme ad un confratello dell’Ordine fece all’ambasciatore francese delle rimostranze. Vano fu anche che Hallier dichiarasse ai Domenicani romani di non combattere affatto contro i tomisti-, una pubblicazione del gesuita Annat che dimostrava le differenze fra la dottrina della grazia tomistica e quella giansenistica venne bene accolta dai Domenicani francesi, ma non da quelli romani.3 Ciò malgrado a Saint-Amour non riuscì di tirare del tutto dalla sua parte l’ordine dei predicatori, poiché non professava in tutti i punti la loro dottrina.4 Alla line le tristi esperienze fatte a Roma indussero Saint-Amour e i suoi a modificare il loro atteggiamento. Dopo che il 1° aprile 1653 la Congregazione ebbe deciso di dar loro ascolto qualora ne facessero domanda,6 alla fine si adattarono a questo passo <“ il 19 maggio comparvero innanzi al papa e alla adunanza dei cardinali e consultori. Prima prese la parola Lalane e parlò della protezione che la chiesa cattolica doveva alla dottrina di sant’Agostino. Ma a questa dottrina si voleva tendere un’insidia;“ e qui egli « imperv ersò » quasi per due ore intiere contro i Gesuiti, finalmente egli distinse un triplice senso delle cinque proposizioni il calvinistico-luterano, il cattolico e il molinistico-pelagiano. Egli e i suoi amici pregavano di poter misurarsi coi loro avversari *u questo triplice senso; disposti a sottomettersi alla decisione del papa.7 Poi Desmares si diffuse due altre ore sulla grazia efficiente. Alla fine i cinque delegati presentarono cinque documenti, per i quali chiesero il permesso di stampa onde poterne dar copia ai cardinali e consultori. Infine espressero il desiderio di avere una ulteriore udienza. Innocenzo rispose evasivamente.8 Dei cinque '‘ritti solo i due ultimi appartenevano alla causa.9 1 Saint-Amour 440. * Su lui A. Auguste in Bullet. de liti, ecclén. 1916, 316 ss. * Saint-Amour 386; Rapin II 64 s. * Lettera di Lagault del 24 febbraio 1653, in Rapin II 65: « Ils disent 'ju il* craignent en ce rencontre que les Jésuites, à qui ils attribuent la forme •1* ce* propositions, n’en tirent des conséquences contre leurs opinions, et S» ils ne s’y opposent pas tant pour l’intérêt de la doctrine de Jansénius Hue pour l’intérêt de leur ordre ». ‘ Schill 488. * * debacchatus est ». ’ Seaux. 489. Il ’discorso è conservato in Barb. 3565, n. 21. Biblioteca Vaticana. * Schili. 491; Saint-Amour 502. * I loro titoli, ivi. Storia dii Papi, XIV. 14