302 Innocenzo X. 11544-1655. Capitolo VII. La cosa non gli riuscì però di primo getto. Alcuni dei suoi studi preliminari, che ci sono conservati, dimostrano come lottasse col problema. L’idea fondamentale, quella cioè di porre l’obelisco su una massa rocciosa incavata, appare già nei disegni più antichi; il passaggio al colosso di pietra è dato da stemmi, sostenuti da dèi fluviali. Quest’idea viene ulteriormente sviluppata in un disegno conservato in Windsor: le figure degli dèi fluviali troneggiano sugli angoli e sotto ognuno una conchiglia fantasticamente modellata e sotto ognuna di queste un delfino che getta acqua. Alla fine tuttavia Bernini ripudiò ogni composizione artificiosa; il progetto «Iella grotta che rimaneva prima come sotto un velo, tornò a svelarsi nettamente nel modello plastico di casa Giocondi. Nella opera compiuta esso viene elaborato secondo un criterio unitario e l’idea dei quattro fiumi mondiali trova un'espressione dominante.1 Perciò i quattro «lèi fluviali vennero eseguiti in marmo che si distacca pronunciatamente e con effetti pittoreschi dal tono calilo del travertino gialliccio, di che è fatta la grotta rocciosa.* Questa, posta in mezzo ad un bacino circolare, che è ravvivato dalle figure di due pesci ed è posto alquanto sotto il livello della piazza, è fatto di potenti blocchi di travertino ed è traforato da quattro lati. Esso si divide «lai basso in altrettante parti, sulle quali giacciono le figure gigantesche dei fiumi principali dei quatt ro continenti allora conosciuti. Il Nilo, personificazione dell’Africa, vela il suo capo, per indicare l’oscurità in cui si celano ancora le su«' sorgenti; nella destra regge una conchiglia collo stemma d’Inno-cenzo X, da un lato si eleva una palma e dalla grotta rocciosa es« e fuori un leone ruggente. Il Danubio (Europa) guarda stupito e ripiegandosi all’indietro l’obelisco; accanto a lui, esce fuori dalla caverna un roccioso destriero. Il Gange (Asia) tiene in mano un lungo remo. Il Rio de la Piata (America) è figurato come un moro, accanto a lui sono alcuni cactus ed alcune monete per indicar«“ la ricchezza del nuovo mondo in metalli, come pure un mostro fantastico. Sulla cima della rupe, «la cui scroscia da tutte le parti l’acqua vergine, si eleva su di un piedistallo leggero e sicuro l’obelisco slanciato e rossiccio, colla punta adorna della colomba «lei Pamtìh portante col becco un ramoscello di olivo. L’esecuzione di questo grandioso progetto cominciò nel 161”. Nell’agosto 1648 venne portato sul posto l’obelisco. L'impresa si dimostrò difficile e costosa; il popolo già mormorava, special mente perchè gli si era imposta una nuova tassa, onde coprire !«■ 1 Vedi II. Voss udlVatri. dei preus*. Kutitftamml. XXXI 110. • Su «jnesto «»fletto pittoresco richiama l'attenzione specialmente Ben-kaki» (22). Vedi anche McSoz. Bernini 18 s.