Mazzarino contro Alessandro VII. 3 6!) oc asionalmente lo stuzzicavano contro Alessandro VII, anche con rapporti falsi.1 Se il papa giudicava allora più aspramente il contegno del cardinal ministro francese, egli aveva in ciò consenziente tutto il mondo cattolico, perchè il Mazzarino aveva suscitato il più grave scandalo con la sua alleanza col lord protettore inglese Cromwell,2 l’usurpatore che aveva scacciato il re legittimo e perseguitava i cattolici. Inoltre egli lasciava liberi i giansenisti3 e cercava di spaventare il Papa coll’aizzare contro lo Stato pontificio i duchi di Parma e Modena,4 onde distorre il Papa da qualsiasi mediazione di pace. Frattanto egli lavorava d’astuzia e di tenacia per la pace con la Spagna, che avrebbe dovuto coronare magnificamente la sua carriera politica.6 Finora era stata costante tradizione che la Santa Sede, stando al di sopra delle tendenze nazionali, come istanza conciliativa dei popoli, mandasse quasi sempre i suoi rappresentanti ai congressi •Iella pace onde concorrere a comporre i conflitti dei principi e delle nazioni. L’assolutismo regio, a cui il Mazzarino serviva come fanatico della sovranità dello Stato, non ne voleva sapere affatto. • osi Alessandro VII non fu invitato a mandare un rappresentante alle trattative franco-spagnuole e venne lasciato all’oscuro anche •''til loro corso, per quanto bisognasse pur toccare anche gli interessi del Papa. Senza la sua partecipazione, il 7 novembre 1659 nell’« isola dei Fagiani », nella Bidasoa, venne conclusa la pace dei Pirenei, la quale nello stesso modo che la pace di Vestfalia per la Germania, sigillò anche per la Spagna il suo scadimento da grande potenza. Nello strumento di pace si diceva che i contraenti solo dii sè volevano ridonare pace alla cristianità, nel che si vide in generale un biasimo alla Santa Sede.6 L’esclusione del Papa dalla pace, per la quale egli aveva fatto onestamente tutti gli sforzi, fece un’impressione profonda e confermò i governi cattolici nelle loro tendenze assolutistiche; poiché se il Mazzarino, che come Ordinale era obbligato alla difesa della Santa Sede, la lasciava in disparte, perchè altri avrebbero dovuto consultarla in affari poh-bei?7 a ciò s’aggiungeva, che nella pace, al Papa si accennava sol- 1 Vedi Géris I 155 ss., intorno alle relazioni del gesuita Duneau. Questo religioso tralignato abusò vergognosamente della fiducia che in lui riponeva I ingenuo Pallavicino e propose al Mazzarino d'impadronirsi delle carte della n>!iiziatura di Parigi. Oliva pretese a ìagione che questo individuo venisse Sciato (laU’Ordine (Gérin* II 140). 1 Cfr. Brosch VI I 353 ss. 1 Cfr. gotto Capitolo V. * Vedi Géris I 175. * Cfr. L. Simeoxi, Francesco d'Enle e la politica Hai. del Mazzarino, Bolo-¿“a 1922. 200 s. ‘ Vedi Sagredo in Bkrchet II 233. ’ Vedi in Appendice, X. 5, la ’Istruzione per il nunzio svizzero Baldeschi **•1 anno 1665, in Archivio segreto pontificio. Inasto», Storia dii Patti, XIV. 24