<>02 Clemente IX (1667-1669). Capitolo II. negare di averla ricevuta, oppure corredarla di glosse, o falsili-farla, come hanno falsato le intenzioni del pontefice. La via giusta era la Costituzione da lui proposta: essa conforterebbe i cattolici ed impedirebbe le menzogne. Alla fine l’Albizzi osserva: « Prego di dar lettura integralmente al papa di questo mio parere; allora io sarò tranquillo per aver adempiuto l’obbligo che m’incombe come cardinale della Santa Chiesa. E io penso, che Sua Santità potrebbe in qualche misura aver più fiducia in me che in altri, perchè tutto Pattare giansenistico è passato per le mie mani nelle sue origini e nel suo sviluppo ed io non posso sopportare, che si voglia dar ad intendere al mondo, che questa eresia è annientata, mentre essa si mostra nel suo presunto annientamento più rinnovata che mai ». Come l’Albizzi, anche il Celsi è contro l’invio di una manifestazione papale ai Quattro, così pure Piccolomini, che non era presente alla seduta.1 Ma la loro opposizione non poteva più prevalere. Così finalmente si ebbe il Breve ai quattro vescovi, da lungo desiderato2, e il 2 febbraio 1(5(59 esso era nelle mani del re. Clemente IX rinunzia in esso, riguardo al passato, ad ogni espres-sione troppo severa, non fa neppure il nome di Giansenio ed evita quindi una discussione sul fatto e il diritto. Viene invece detto molto esplicitamente ai quattro Gallicani, ch’essi sono obbligati ad obbedire al papa e che la sincerità della loro sottoscrizione è il presupposto per la benevolenza paterna, che la Santa Sede torna a rivolger loro.3 In altre parole: se la sottoscrizione non fosse intesa sul serio, i Quattro non potrebbero richiamarsi al Breve. Alle voc i circa un giuoco sleale dei prelati viene fatto una volta un accenno fuggevole; è detto invece molto esplicitamente, che Clemente IX non avrebbe ammesso mai eccezioni o restrizioni riguardo alle Costituzioni dei suoi predecessori.4 Per il futuro il papa esprimi' la speranza, che i Quattro persisteranno in una sincera obbedienza. Le stesse idee sono espresse, per quanto era possibile, ancor più nettamente nelle lettere di accompagnamento del Breve al Via-la rt, e al Gondrin,5 come pure in dichiarazioni posteriori del papa a Luigi XIV e del Rospigliosi al Lionne.9 1 Vedi Appendice Xr. 9. * In data 19 gennaio 1669, in [Dumas] III, Ree. 198. 5 È detto dei Quattro, che nella loro lettera a Roma ■< cum ingenti ob.~' <|uii nobis et buie S. .Sedi per vos debiti tentiti catione significa batis vos iuxta praescriptum Literarum Apoatolicarum sincere subscripsisse et subscribi ferisse Formulario ». * « dietorum praedeeessorum Xostrorum eonstitutionibus fi imissime inhae-rentes nullam circa illud [negotium] exceptionem aut restrietiouem admissuri unquam fuissenius ». Ivi. 4 [Dumas] II 246. * Del 26 febbraio e 5 marzo 1669, in Géris II 310. I Quattro, dice Rospi- gliosi, hanno meritato la mitezza del pupa colla « sincera e totale obbedienza »•