180 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. per il decreto dell’inquisizione romana erano validi: all’uno mancava la sanzione del re, all’altro quella del parlamento. Innocenzo X si dimostrò grato al Mazzarino e in un Breve del 30 marzo 1647 celebrò il suo zelo per la religione.1 Presso i cattolici fedeli alla Chiesa i provvedimenti del parlamento non nocquero affatto al decreto papale; esso viene nominato spesso negli anni seguenti come prova della potenza e del prestigio che gode in Francia la Sede apostolica.2 Ancora più sgradito delle obbiezioni contro la decisione su i due capi della Chiesa, doveva riuscire alla Curia il fatto che la Bolla di Urbano Vili contro 1’« Augustinus » del Giansenio in Francia urtava ancora sempre contro difficoltà. Vero è che Innocenzo X fin da principio rilevò l’obbligo di tutti i teologi di accettare la Bolla e ordinò una ristampa del documento, ove era aggiunto il decreto del 29 luglio 1644 dell’inquisizione sulla sua legittimità: con il che veniva rinnovato. Il provvedimento però ebbe poco successo; immediatamente il partito dei giansenisti sollevò l’eccezione che i deciseti d’inquisizione non possedevano in Francia alcun valore, e quando il papa cercò di rintuzzare questo pretesto col dare il 25 febbraio 1645 l’ordine al Bagno di comunicare la Bolla a tutti i vescovi francesi e ai dottori di Parigi, anche allora essa non venne accolta nella debita forma, per quanto, da quello che appare, si sian sottomessi alle sue prescrizioni dottrinali. Così agirono anche alcune Congregazioni religiose, come i Carmelitani scalzi e i Foglianti, mentre il generale degli Oratoriani, Bourgoing esigette dai suoi soggetti anche l’accettazione esplicita della Bolla.3 Per la validità della Bolla dovette intervenire anche Alessandro Vili.4 2. Nella contesa giansenistica la Sorbona aveva preso fin da' principio un atteggiamento non chiaro. Nonostante le insistenze di Bichelieu, essa evitò di esprimersi esplicitamente intorno a Gian-senio o di accettare senza equivoci la Bolla di Urbano Vili.5 1 Anuales de St.-Louis II 362. s Vedi più sotto 187. 193, 195. 3 De Mbter 419-421. Vedi sopra pag. 167. * Il 7 dicembre 1690; vedi Denzinger n. 1321. s De Meter 124 s., 136 s. « * Trovo che la maggior parte de’ dottori della medesima Sorbona concorrono in questo senso di non stimare espediente, almeno per adesso, prescrivere cosa alcuna nè per l’una, nè per l’altra parte, non parendo che in tutto si possa approvare nè rifiutare l’opera del Jansenio». Sei della Sorbona avrebbero approvato il libro; <¡ i suoi scolari di buono et ardente ingegno con difficoltà si n’asterranno dal publicare qualche scritto in sua