116 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo III. tolleranza;1 lo stesso deve dirsi della forma di governo definitiva, stabilita nel 1657.* Quando dopo una pausa di dieci anni dimorò a Londra ancora una volta dal settembre 1655 al febbraio 1656 un ambasciatore veneziano, egli scrisse in patria essere proposito del governo inglese di spogliare i cattolici del loro patrimonio, ma di permetter loro tante messe quante volessero.® In tal senso sotto il governo di Cromwell la loro situazione parve migliorata. L’ambasciatore francese Bordeaux opinava l’anno seguente4 di dover dedurre dall’indulgenza del governo, dal numero dei sacerdoti in Londra, dalla forte frequenza delle cappelle nelle ambasciate, che i cattolici erano meglio trattati sotto il Protettore che sotto governi antecedenti. Ciò non escluse che una volta venissero arrestati 400 cattolici nel momento di abbandonare la cappella dell’ambasciata veneziana.5 Le manomissioni della sostanza dei cattolici continuarono anche dopo il governo di Innocenzo X. Quando nel 1657 venne loro minacciato di rinnovare le leggi del 1655, essi tentarono alla fine di riscattarsi coll’oifrire la somma di 50.000 lire annue, ma Cromwell ne pretendeva 80.000.® Dopo l’esecuzione di Carlo I fu il figlio suo, che divenne poi Carlo II, il quale tentò per un certo periodo di tempo di contestare il dominio al Protettore. Di fronte al papa e ai cattolici egli prese allora un atteggiamento simile a quello che antecedente-mente aveva avuto il padre. Nell’anno 1649 mandò Roberto Meynell a Boma con lettere credenziali a tutti quelli,7 dai quali a suo avviso poteva attendere un aiuto per la sua elevazione al trono. In una lettera di lord Cottington al cardinal, Capponi, il giovane principe assicurava di voler favorire i suoi sudditi cattolici, se il papa lo aiutasse con soccorsi finanziari. Sperare egli mediante il papa di poter influire in suo favore anche sulle potenze cattoliche.® Ma queste pratiche finirono con danno del giovane aspirante al trono. Una lettera, diretta verosimilmente da Meynell a Innocenzo X, cadde nelle mani dei repubblicani, e la sua pubblicazione9 dovette danneggiare gravemente, agli occhi dei protestanti, la causa della monarchia. Nel documento si diceva che, come era noto, Carlo ancora ai tempi di suo padre 1 Ivi 18. 1 Ivi 97. Cfr. Hughes II 55. * Sagredo in Gardiner, loc. cit. 225. * 11 5 ottobre (25 settembre) 1656, ivi 226. 6 Ivi 225. 6 II successore dell’ambasciatore veneto Sagredo, l’incaricato d’aflari Giavarina, il 5 ottobre 1657, in Brosch, Cromwell 429, nota. ’ Del 28 luglio (7 agosto) 1649, in Gardiner I 79. 8 Ivi 219. * Il 16 luglio 1650.