47« Alessandro VII (1655-1667). Capitolo V. altra opinione che quella dei domenicani, opinione che il Papa certo non aveva voluto condannare. Ma quando Ferrier offerse loro di esaminare innanzi a tre vescovi questa concordanza coi domenicani, la loro risposta fu che essi ne erano talmente sicuri che la loro coscienza non permetteva loro di piegarsi in ciò innanzi a qualsiasi autorità nè a quella dei vescovi, nè a quella del Papa, nè a quella di un concilio, nè a quella di tutta la Chiesa. Choiseul non lasciò cadere nemmeno ora tutte le speranze. Egli fece la proposta di rivolgere al papa una lettera ossequiosa nella quale le cinque proposizioni venivano ripudiate e si aggiungeva che se il Papa esigesse ancora qual cos’altro, essi erano disposti a farlo. La lettera venne davvero scritta. I 5 articoli, compilati il 23 gennaio, erano allegati come professioni di fede riguardo alle cinque proposizioni.1 Arnauld non era comparso alla conferenza; ma era stato lui a guidare i passi dei suoi partigiani ed a opporre spesso alla loro preghiera perchè si cedesse, la più tenace resistenza.2 Perfino i suoi fratelli, il vescovo Enrico di Angers e Roberto d’Andilly, gli fecero talvolta delle rimostranze e delle difficoltà.3 Alla fine era sempre lui che vinceva, perchè senza di lui non si credeva di poter concludere nulla e di nulla rompere. In base all’accordo le trattative avrebbero dovuto rimanere segrete; ma da parte giansenista esse vennero gettate in pasto al pubblico con aspri attacchi contro i loro avversari, al che Ferrier replicò con uno scritto polemico, e la disputa e le accuse si protrassero ancora più avanti.4 Nonostante tutto pareva che colla promessa dei giansenisti di sottomettersi ad ulteriori richieste del Papa si fosse fatto un vero progresso e aperta una via alla pace. Ferrier scrisse a Roma essere estremamente necessario che il Papa accogliesse questa disposizione con paterna bontà e a garanzia dell’ubbidienza esigesse la firma sotto entrambe le Costituzioni; se sarà possibile di prescrivere il formulario dell’assemblea del clero anche con 1 [Dumas] I 277 ss. 2 Arnauld a Choiseul il 22 e 28 febbraio 1663, Œuvres I 303, 306; a Singlin il 21 marzo, ivi 307; Choiseul a Enrico Arnauld il 20 marzo 1663, affinchè questi facesse piegare il fratello, ivi 320. Anche in Beauvais i suoi amici erano di vario parere; ivi XXI 592, 594, 596. 3 Enrico a Choiseul ed Antonio Arnauld il 29 marzo 1663, Arnauld, loc. cit., I 324; D’Andilly il 10 aprile 1663, ivi 349 ss.; Antonio a Hermant e Le Nain il 1° aprile 1663, ivi XXI 609, I 327; a D’Andilly il 5 aprile, ivi 335 ss., il 6 maggio, ivi 356-371; a Enrico il 6 aprile, ivi 342 ss. 4 [Dumas] I 269 s.; Arnauld, Réfutation de la fausse relation du P. Ferrier, in Œuvres XXII 250 ss. Per giudicare la questione e la polemica se anche Arnauld in qualche momento vacillasse, vedi [Dumas] I 286-318; ma cfr. 270; solo per precisare il corso delle discussioni, il faudroit un volume considérable.