Viene richiesta una decisione pontificia. 187 Il corso delle cose era però ormai giunto a tal punto che il nunzio non si riprometteva nemmeno da una decisione papale un’immediata obbedienza. «Giornalmente, così scrive il LH> ottobre 1649, va crescendo il numero e autorità di quei che qua chiamano giansenisti, i quali nonostante la bolla e i decreti dei sommi pontefici predicano, insegnano e stampano libri a favor di quella falsa dottrina con permissione di alcuni vescovi et senza repugnanza degl’altri, che sono più zelanti, non potendosi ottener l’assistenza della autorità di Re.....Così esiste pericolo grande di introdurre una nuova eresia in questo regno. La regina si mostra contraria a queste nuove opinioni, ma S. M. non piglia resolutione alcuna, forse per dubbio che li suoi ordini non fussero obbediti. Porro pensorono alcuni buoni e zelanti theologi della Sorbona..... di procurare la censura e dichiaratione dei dubbii, ch’io mando qui allegati mediante la facoltà perchè i loro avversari sono potenti nel parlamento. Vengo ricercato da medesimi d’inviare a V. E. un foglio che contiene quel che li buoni theologi credono che X. S. potesse fare per prò vederli. Il male veramente è grandissimo; ma se l'autorità della S. Sede non è assistita dal Re, sarà poco obedita w.1 Bagno allegò alla sua relazione l’abbozzo di censura del comitato della facoltà e inoltre una esposizione sui rimedi2 che il papa potrebbe usare contro g’incombenti pericoli. Non vi è, opinava il Bagno, nessun rimedio più efficace che l’intervento della S. Sede: dopo il decreto su i due capi della chiesa, nulla venne più scritto su tale argomento, mentre prima usciva un libro alla settimana. Se il papa volesse prendere una decisione, sarebbe opportuno che prendesse come base quelle proposizioni che recentemente vennero censurate dal comitato della facoltà, ma che quel partito seppe impedire colla violenza e con l’astuzia che fossero oggetto di relazione alla facoltà.3 Le proposizioni sono così scelte, che la loro condanna contiene il più efficace contravveleno contro tali cattive dottrine. Nèv’è dubbio che quasi tutti, o certo, la grande maggioranza, accetterebbero la decisione papale.4 Che se Iddio 1 * Excerpta ex actis s. Officii a. 1647, 1653 (Carte dell’eredità 8 o h i 11). 2 * Coininentarius remedioruin, quae Romae adhiberi possunt gravissimi« incommodis et periculis, quae iure inerito timentur ex factione sectatorum doctrinae D. Iansenii etc. » Abbozzo per la lettera del 23 ottobre 1649, ivi. 3 « * Si vero.... Sedes Romana aliquid de novo statuii, opportunum forte esset, eas propositiones carpere, quae nuper a deputatis facultatis theologicae Parisiensis censura affectae sunt, sed quominus ea censura in publica mensis, ut assolet, congregatione a tota facultate admitteretur aut etiam ad eam a deputatis referretur, factionisillius et artibus et vi manifesta effectum est » (Ivi), ^’on è dunque vero che l’abbozzo di censura del comitato della facoltà si sia fatto passare come censura della Facoltà. * « * Nec dubium est, quin, si placuerit SS"1'1 1). N". eas dannare, aut fere otunes aut certe quamplurimi damnationem amplexuri sint ». Ivi.