Editti (lei presidente Roose su la pubblicazione della Bolla. 231* giansenisti alcuna sottomissione.1 Però secondo la sua intenzione la 'era pubblicazione doveva partire da lui stesso e dai potere civile; egli desiderava soltanto un appoggio alla sua iniziativa.* Bisogna, cosi si esprimeva anche il nunzio Rospigliosi in Madrid,* pubblicare più presto che fosse possibile la bolla, tener lontani i giansenisti dai posti ecclesiastici e prestare all’internunzio il braccio secolare, ogni volta che lo richieda, sia per indagare nelle librerie venissero tenuti libri proibiti dalla Bolla, sia per »•¡istigare coloro che agissero contro le sue disposizioni. Ma ciò per i rappresentanti dello Stato non era sufficiente. Ancora durante hi presidenza di Roose vennero abbozzati degli editti intorno alla pubblicazione della Bolla che poco soddisfacevano l’internun-zio e dall’arciduca non vennero accolti.4 Allora Leopoldo Guglielmo era ancor tutto di sentire ecclesiastico.5 Ma ciò a poco a poco mutò. Proprio nel momento in cui l’ordine definitivo del re pareva assicurare la pubblicazione della Bolla, si era anzitutto in Madrid divenuti più indulgenti verso Booneu «■ il suo inviato Rechi. Venne istituita una commissione per discutere sulle loro rimostranze* e nell'ordine per l’esecuzione della Rolli1.7 vi era anche detto che il re voleva pregiare il papa di far correggere il libro del Giansenio e poi di permetterlo in questa forma migliorata. Bichi pensava di far osservare in contrario che non si poteva migliorare un libro, che era sbagliato nel nocciolo e in radice; ma da Roma gli si diede l’istruzione di non perdersi in parole su questo.8 1 > Vedo esser necessario che S. A. vi dia qualche ordine, altrimenti non *i leva la scusa alli diRobedienti ». Bichi il 13 giugno 1 <>48. Excerpta loc. cit. ’ « Continuai le instanze del braccio secolare..,, e con varii argomenti cercai di persuadergli che non deve far altro in questa materia che quello clic io li domando » (Bichi il 22 febbraio 1648, ivi). •«Continuando le diligenze per • »vere l'assistenza del braccio secolare.... et indirizzando li miei offici i per Averla senza che si pubblichi editto, conforme una lettera della 8. Congrega-lione di ». Officio de 1 febbraio » (ivi). * * Il 30 aprile 1649, ivi. * * Allegati alla lettera di Bichi a Pamflli del 28 dicembre 1647 e 7 mag-fi® 1648, Excerpta loc. cit. * Cfr. la * lettera del suo confessore Sehega a Bichi del 16 settembre •648: l’arciduca scrisse al re sul Bichi: « quod ipsi tamquatn ministro Ap. Sedi* I“>UMÌmuni conveniat agore hoc negotium. quod est totuni ¡uri* ecclesiastici et r‘*ncemit auctoritatem Pontificiam. quam 111. D. V. debet prae ceteri* defendere ac tueri. Deinde quod Concilium privatum in hac materia non debeat 'l'Jicquam censore et iudicare, sed solum IH. D*" V". tatiquain agenti, nomino D. X. porrigere brachium saeculare. nbi opu* videbitur ». Excerpta loc. cit. * Bichi il 14 marzo 1650, ivi. ’ Del 15 luglio 1650, Rapi*, I 38# • Rospigliosi a Bichi il 16 luglio 1*50. Excerpta loc. cit. * * Bichi il 15 settembre 1650, Excerpta loc. cit. Qui anche la • risposta romana del 12 ottobre 1650.