120 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo III. Può essere che Glamorgan con tali concessioni avesse superato i suoi poteri;1 ma comunque sia, essi non potevano venir considerati sufficienti, primo, perchè si fondavano su di un patto segreto e non pubblico, e, secondo, perchè con ciò non veniva regolata la questione urgente dei beni ecclesiastici. S’aggiunse che Ormond mosse obbiezioni all’accordo, e così si giunse all’ulteriore concessione che future assicurazioni reali in riguardo religioso verrebbero considerate come parte dell’accordo ora concluso e che, invece di tutte le assicurazioni contrattuali, gli Irlandesi dovessero accontentarsi dell’assicurazione scritta di Ormond che i cattolici non verrebbero molestati, fino al giudizio del parlamento, nel possesso delle chiese che ora occupavano temporaneamente.2 Il nunzio papale Scarampi a tutte queste pattuizioni non dava alcuna importanza. Al contrario egli disperava ormai di poter ottenere per i cattolici alcunché sul terreno politico, e rivolse perciò le sue cure principali e non inefficaci all’elevazione della vita ecclesiastica in Irlanda.3 Anche in Roma si criticava il trattato, perchè era sottoscritto soltanto dal re.4 Frattanto la situazione si era modificata nel senso che l’influenza del papa sulle condizioni irlandesi si fece valere di nuovo più energicamente, È vero che le premure della regina inglese Enrichetta non ebbero presso Innocenzo X grandi successi. Essa, che da Parigi metteva tutte le leve in movimento in favore di suo marito, chiedeva l'appoggio della regina Anna e di Mazzarino, prometteva libertà di coscienza ai cattolici inglesi ed irlandesi per incarico di Carlo I, aveva mandato un suo ambasciatore anche dal papa nella persona di Kenelm Digby. In Roma Digby faceva sperare nella conversione del re, ma non ottenne altro che il papa concedesse 20.000 corone per le munizioni dell’esercito.6 Maggior successo ebbero in Roma le domande degli Irlandesi. Già alla fine del 1044 essi avevano mandato dal papa e dalla Propaganda,6 Riccardo Bellings con la preghiera che venisse loro inviato im apposito nunzio. Dopo ciò Scarampi venne richiamato il 5 maggio 1645, ma per desiderio del papa rimase in Irlanda ancora fino alla metà del 1646, per servire da consigliere al neo nominato nunzio Giovanni Battista Rinuccini, arcivescovo di Fermo.7 Rinuccini intraprese il suo viaggio al principio deH’aprile 1645, ma potè toccare il suolo irlandese soltanto il 21 ottobre. 1 Secondo il Gariiiner ((II 119) la procura non si riferiva alla conclusione della pace, ma alle trattative col papa e con le potenze cattoliche. * Lingard X 167. * Bei-lesheim II 405. * Ivi 425. * Gabdiner II 121, 127, 378. * Il 23 novembre 1644, Bellesheim II 409. ’ Ivi 406.