88 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo III. Le premure del Chigi di mantenere fermi i cattolici nella loro resistenza vennero appoggiate tanto dall’ambasciatore spagnuolo che dai Francesi, i quali ultimi cercavano di ritardare la conclusione della pace fino a tanto che l’imperatore non avesse lasciato cadere il duca di Lorena e non avesse promesso di non concedere agli Spagnuoli per l’avvenire alcun aiuto, non solo come capo supremo dell’impero, ma anche come sovrano dell’Austria.1 Se tutti i cattolici fossero uniti, così opinava il Chigi il 14 giugno, essi porterebbero tale peso nelle trattative che potrebbero costringere i protestanti a lasciar cadere alcuni dei postulati che il Trautt-mannsdorff aveva loro già concesso.2 Il conte stesso poteva ora sperimentare ove conducesse la sua cedevolezza, giacche gli Svedesi adesso venivano fuori con nuove condizioni impossibili, quali per esempio che venisse concesso alla loro regina il primo posto nel banco dei principi laici e venisse loro concessa una propria dignità elettorale. Essi pensavano anche d’insistere sulla richiesta del servizio divino privato per i protestanti dei paesi imperiali. A questo punto però Trauttmannsdorff minacciò di partire, per il che già da lungo tempo s’era procurato il permesso di Ferdinando III.® Dal figlio di Trauttmannsdorff Chigi venne a sapere essersi il conte espresso nel senso che egli non poteva ricomparire a corte, se non come apportatore di pace.4 Perciò egli aveva cercato d’influire sopra i deputati cattolici intransigenti non soltanto con promesse, ma anche con minaccie: contro di che il Warttenberg s’era messo sulle difese.5 Il 16 luglio Trauttmannsdorff attuò la minaccia da lungo tempo espressa di partire. I protestanti avrebbero desiderato che tutti gli inviati dei principi elettori, dei principi e delle città lo avessero invitato a restare, ma i cattolici intransigenti negarono il loro assenso.® Questi speravano ora se non in un successo completo, almeno in una sostanziale diminuzione dei postulati dei protestanti, ciò che, secondo il loro parere e l’opinione del Chigi, si sarebbe dovuto all’occorrenza strappare anche con le armi. Una piega favorevole ai cattolici non appariva più impossibile, da quando Colonia e Baviera stavano di nuovo dalla parte dell’imperatore e gli Svedesi avevano dovuto abbandonare la Boemia. Nell’agosto Chigi svolse una grande attività per rinfocolare la resistenza contro le pretese dei protestanti, richiamandosi ai principi che erano svolti nell’opuscolo dell’Ernestus de Eusebiis, e trovò in Wartenberg e 1 Vedi Huber V 605 * * Paci 21 264, Archivio segreto pontificio V. 3 Vedi Huber V 605-606. * Vedi * Relazione cifrata del Chigi del 14 giugno 1646, loc. cit. 5 Vedi * Relazione cifrata del Chigi del 28 giugno 1647, loc. cit. 6 Vedi * Relazione cifrata del Chigi del 19 luglio 1647, ivi.