Trattative di Carlo I con gli Irlandesi. 119 venire usati in Inghilterra. Per l’esecuzione dei suoi progetti Gla-morgan ripose le sue speranze nel papa e nei principi cattolici, poiché lo stesso Carlo I non possedeva il denaro necessario per imprese di così vasta portata. Ma se la situazione del ro era già per le sue strettezze finanziarie povera di speranze, essa peggiorava ancora più per aver posto l’arruolamento dell’esercito irlandese nelle mani di Ormond, a ciò inetto, e per la costante paura ch’egli nutriva di urtare gl’inglesi, qualora si appoggiasse sugli Irlandesi. Ciò s’era reso evidente già prima della morte di Urbano Vili. Il generale delle truppe inglesi e scozzesi, Monro, il 13 maggio 1644 aveva conquistato Belfast. Contro di lui il supremo Consiglio degli alleati cattolici pose a disposizione del viceré Ormond tutta la sua forza militare. Ma Ormond non osò accettare senza ordini del re e il re non osò dare quest’ordine.1 Così gli Irlandesi appresero che dalle trattative col re non c’era nulla da sperare. Il l aprile 1644 Carlo I nominò sotto il grande sigillo Glamorgan a comandante generale dei tre eserciti che si sarebbero dovuti costituire con Inglesi, Irlandesi e stranieri mercenari. A tal uopo egli avrebbe dovuto prender denaro sui beni regi e distribuire a suo talento titoli nobiliari; il figlio di Glamorgan doveva ricevere per moglie la principessa Elisabetta con 300.000 sterline di dote, Glamorgan stesso il titolo di duca di Somerset colle più alte decorazioni. Per lo relazioni col papa e coi principi cattolici, che avrebbero dovuto provvedere al sostentamento dell’esercito con 30.000 sterline mensili, egli ricevette delle lettere reali nelle quali il nome sarebbe stato messo dal Glamorgan stesso: poiché così il re sarebbe stato in grado di rinnegare il suo servitore, qualora la cosa fosse risaputa; scappatoia questa della quale Carlo fece più tardi anche uso.2 Il 12 gennaio 1645 egli diede un’assicurazione di maggior portata ancora: che cioè ogni potere che egli trasmetteva a Glamorgan anche soltanto vocalmente doveva valere come se fosse dato sotto il grande sigillo di Stato, anche se andasse al di là della legge.® Tali poteri sembrarono sufficienti al Consiglio supremo degli alleati irlandesi: il 25 agosto 1645 essi conclusero con Glamorgan a Kilkenny un trattato segreto che assicurava ai cattolici irlandesi libertà di religione e il possesso di tutte quelle chiese che non erano nelle mani dei protestanti. In compenso essi si obbligavano e precisamente in pubblico a mettere a disposizione del re 10.000 uomini e a provvedere alla sua difesa con due terzi dei beni ecclesiastici.* 1 Ivi 109-111. * Ivi 117 ss.; Lingard X 165 410. * Lingard X 411. 4 Lixgard X 166; Beixesueim, Irland II 403.