Ruma respinge l'intervento civile. 241 «lue mesi più tardi la parola d'ordine suona: semplice assistenza, tiut nessun editto; e più tardi ancora : nemmeno 1* assistenza, quando non si possa ottenere senza editto; fine 1649: per nessun conto acconsentire alla pubblicazione della Bolla.1 L'Inquisizione l>oi stabilì il 23 febbraio 1051* che Bichi non dovesse assolutamente ¡»«•consentire a una nuova pubblicazione della Bolla; essa era stata pubblicata in Roma, comunicata ai vescovi, messa in mano dei delegati di Lovanio Sinnich e Paepe innanzi al notaio; una nuova pubblicazione avrebbe creato un forte pregiudizio contro la Sede Honuina. Se Bichi vuole ristampare la Bolla, ciò che non appar«* necessario, può farlo, ma non vi si dovrà aggiungere alcun «le« reto intorno al braccio secolare o altro simile. A Roma più d’ogni altra cosa si sarebbe visto volentieri che si met tesse tutto in tacere,* e si cercò di ottenere con rimostranze presso Filippo IV ciò che presso Leopoldo Guglielmo sembrava difficile raggiungere.* AU'internunzio non riuscì di ottenere dall'arciduca la revoca dell’abbozzo. Egli rispose alle rimostranze di Bichi che le deliberazioni erano state prese alla presenza di quattro sacerdoti e che • i<> gli bastava per lo sgravio della sua coscienza. D’Hovyne rispose che l’intemunzio voleva dar t roppo risalto alla sua autorità * I «lwreti nono raccolti nella ’Lettera del Bichi ilei 17 marzo 1650 hcerpla loc. cit.) 28. dicembre 1647: «di procurare il braccio » «scolare » 1° febbraio 1648: «di non far altra istanza che di una semplice assistenza «tei braccio ■ colare > e nessun editto; 6giugno 1648: «che non faccia istanza di publicationc •l> editto, anzi vi si opponga e lassi dileguare la pretensione die si è havuta •il questa assistenza, mentre non ci dia senza publicatione di «slitto >; 18 di- • ombre 1649: «ili non consentire in verun modo alla publicationc della bolla, e ■pianto sili altri mezzi per reprimere l’audacia delli Janseniani, lassi la cura a A., e quando debbia gastigare. non faccia atto positivo senza parteciparlo prima ». La decisione dell’Inquisizione del 6 giugno 164S ancora una volta nel- I ¿bozzo allegato alla lettera del Bichi del 4 marzo 1651. Egli biasima l'alTer- 'nazione che i chierici siano soggetti del re e che sia loro minacciato il bando, 'imilì * note «a tergo •, si trovano spesso su i dispacci di Bichi, per «»empio 28 dicembre 1647, 9 settembre 1649, 18 agosto 1650. Nelle ‘istruzioni al ‘‘Unzio «pagnuolo si parla spesso della <|uestione giansenistica in Fiandra: '»iiritìt. di Spagna 347. Lettere al nunzio del 17 e 24 marzo e 7 luglio 1646. 5 febbraio e 13 luglio 1647, Archivio segreto pontificio. 1 * « Non potest ibi dcveniri ad novam ptiblicat ionem absque magno praeiudicio auctoritatis huius s. Sodi* ». Kxrerpta (secondo il <1 ¡spaccio di Nichi del 19 gennaio 1651 loc. cit.). ' Bichi il 2 maggio 1648 aveva mandato l'abbozzo di un editto arciducali;, uia « • le fu scritto sotto li 4 junio, che procurasse in ogni maniera, che quel "ditto non si publicasse in quella forma, anzi non factwse più instanza. ma lasci * poco a |>ooo svanire la pretensione deH’a««istenza. quando s'habbia a publicar “ditto ». • Summarium (vedi sopra pag. 230, n. 3). * Al nunzio di Spagna « si è scritto, che insista co' suoi ufllcii per ottenere •I decreto deU'assistenza rappresentando ««sor hora il tempo opportuno por I* presente debbolezza de' Janseniani ». 6 marzo 1649 a Bichi, .Vmiri